Forte Buso, strada ancora chiusa Scarica di sassi sfonda le barriere Ipotesi di allungare il nuovo tunnel

di Andrea Orsolin

Non c'è pace per Passo Rolle: tanto bello il paesaggio quanto annosi sono i problemi per raggiungerlo. Dal 6 dicembre il traffico per chi sale dalla val di Fiemme è interdetto a causa della scarica di sassi finita sul manto stradale, a cui nemmeno le due barriere paramassi, ora distrutte e in attesa di ricostruzione, hanno saputo opporsi.

Sull'altro versante, quello che scende verso San Martino di Castrozza e il Primiero, la ss50 è stata chiusa dopo le forti nevicate di inizio dicembre che hanno fatto scattare, come spesso accaduto anche nel recente passato, il pericolo valanghe.

Aggiungiamo anche la chiusura della terza via di accesso al valico, quella di Passo Valles e San Pellegrino, e la frittata è completa.

Se queste ultime due strade sono poi state riaperte rapidamente, quella percorsa da chi proviene da Predazzo è rimasta chiusa più a lungo e da ieri, 16 dicembre, è aperta a senso unico alternato, nel tratto in cui c'è il cantiere per rimuovere la frana. Viaggiare in Trentino indica il 24 dicembre come data per il ripristino del doppio senso di marcia.

«Le condizioni attuali, con tutta la neve presente in zona, non facilitano di certo le operazioni - afferma il dirigente provinciale Giancarlo Anderle -. Stiamo procedendo il più rapidamente possibile: in questi giorni stiliamo il verbale di somma urgenza, poi verificheremo se ci sono ditte che riescono a lavorare in sicurezza anche con la neve e affideremo i lavori. In condizioni meteo normali in venti giorni il lavoro potrebbe essere completato, con le condizioni attuali chissà».

La frana è caduta in località Forte Buso, in prossimità del lago artificiale di Paneveggio, dove nella tarda mattinata del 6 dicembre è scesa una scarica di sassi (60 metri cubi) che ha sfondato le due barriere paramassi e ha fatto un grosso buco nell'asfalto.

«In queste condizioni non è possibile riaprire in sicurezza - spiega Anderle - Vanno innanzitutto ripristinate le barriere e ne va posizionata una nuova a monte, poi in futuro la galleria andrà allungata per sistemare una volta per tutte la questione».

La galleria, appunto. Costata nove milioni e mezzo di euro, lunga 557 metri, è stata costruita nel 2016 per bypassare la tratta lungo il lago soggetta al rischio di crolli rocciosi, imputabili alla presenza di una frana in continuo e lento movimento.

«Speravamo di aver trovato la soluzione definitiva alle criticità, ma dopo quattro anni il pericolo c'è ancora - dice la sindaca di Predazzo Maria Bosin -. Con il senno di poi si può dire che ci si poteva pensare prima, che la galleria poteva essere realizzata più lunga, ma penso non sia stato facile decidere in quel momento e prevedere l'evolversi della situazione della zona dal punto di vista geologico. Abbiamo ricevuto garanzie da parte degli uffici provinciali, ora cerchiamo di sollecitare un intervento di ripristino nel più breve tempo possibile e di capire se siano possibili interventi strutturali per una messa in sicurezza definitiva della zona, per risolvere un problema che si verifica da sempre».

Alcuni operatori di Predazzo sono stati bloccati per giorni a Passo Rolle vista la contemporanea chiusura di tutte e tre le vie di accesso. Confinamento obbligato anche per i pochi residenti della località turistica. Ora le bellezze del Rolle sono nuovamente visitabili, ma per chi proviene dalla val di Fiemme costeranno qualche chilometro di strada in più.

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