Il sindaco di Cavalese si arrabbia con la Polizia Locale: controlli e sanzioni talvolta disumani

di Andrea Tomasi

Vigili troppo solerti. L’applicazione del decreto che impedisce di uscire di casa, se non per comprovate ragioni di necessità, è fin troppo rigorosa. Non sono chiacchiere da bar.

A dirlo è un amministratore pubblico di primo piano, il sindaco di Cavalese. Silvano Welponer (nella foto) ce lo aveva detto qualche giorno fa e adesso alza l’asticella di una tacca, perché «va bene rispettare le indicazioni governative, ma si deve tenere anche conto del contesto in cui ci troviamo: parliamo di un piccolo paese di montagna, con tanto verde a disposizione, dove i cittadini possono andare in passeggiata in piena sicurezza».

Spiega che in questi giorni viene subissato di telefonate di residenti arrabbiatissimi (il termine usato è leggermente diverso) con la polizia locale. «Ricevo chiamate, messaggi e vengo fermato per strada perché la gente è esasperata».

Se da una parte i vigili sono tecnicamente nel giusto - e nessuno dimentica che loro, assieme a carabinieri e agenti della polizia stradale sono fra i più esposti al contagio del Covid - dall’altra ci sono abitanti di Cavalese, che sentono il bisogno fisico di stare all’aria, di fare due passi e magari di spingersi fino agli orti di proprietà, che non sempre sono in prossimità delle case.

«Qui vengono sanzionate persone che girano con mascherina e guanti in aree verdi, ma qui tutto è verde, per fortuna. Ci sono cittadini che dicono che le forze dell’ordine hanno atteggiamenti da “talebani”. Io non mi spingo a dire tanto, ma non c’è dubbio che, dopo 45 giorni di isolamento, serva buonsenso».
Il sindaco ha chiesto di avere un incontro con i vigili e con il comandante per «fa passare alcuni concetti in un momento delicato come questo».

E a chi gli fa notare che le forze dell’ordine si limitano ad un’applicazione rigorosa della normativa in emergenza Coronavirus, risponde così: «A volte le multe vengono date anche quando si è a pochi metri oltre il raggio permesso».

Lei è arrabbiato come i cittadini che si sono rivolti a lei? «Beh... diciamo amareggiato. Qui non si capisce che ci sono situazioni delicate nelle famiglie. Ci sono persone che hanno perso il lavoro o rischiano di perderlo. Se si dà una multa di 500 euro questa incide non poco, sia concretamente sia psicologicamente. Mi auguro una gestione più umana di questa situazione».

La polizia locale è in gestione associata: Cavalese è capofila, ma ci sono anche Castello, Molina, Valfloriana, Capriana e le Ville. «In tutto una decina di agenti», che stanno facendo il loro dovere ma che rischiano di passare per esattori. In un momento come questo - come dimostrano le video denunce-postate sui social di tutta Italia - si rischia di vedere l’abuso anche magari dove abuso non c’è. Per questo Welponer - il quale ricorda che i vigili sono anche impegnati nel servizio sociale di visita e controllo degli anziani soli - dovrebbero essere «più elastici» e mostrrare il loro volto umano, sotto le mascherine chirurgiche.

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