Canazei, sul metano decida il Comune

Quando arriva la metanizzazione?

Lo chiedeva in un «question time», ieri in consiglio provinciale, Beppe Detomas (Union Autonomista Ladina). Canazei - ricordava - è l’unico comune della zona di Fassa e Fiemme rimasto escluso dalla metanizzazione.

Negli altri paesi, infatti, il metano ha consentito a tutti gli edifici di potersi collegare alla rete e di dotarsi di impianti di produzione termica più efficienti, sensibilmente meno inquinanti e decisamente più economici. Ma Canazei in passato, anziché il metano, preferì privilegiare un sistema di teleriscaldamento a biomassa. Tuttavia, oggi sembra che tale soluzione non sia più praticabile secondo l’amministrazione provinciale con il risultato che questa località non dispone di alcuna rete di approvvigionamento energetico moderna, con impianti termici dall’impatto ambientale contenuto ed economicamente vantaggiosi.

Detomas quindi ha chiesto lumi alla Giunta provinciale in merito alle misure ed agli interventi di sua competenza, anche sottoforma di agevolazioni o sostegni finanziari, finalizzati al sostegno di progetti specifici per risolvere tale situazione.
L’Assessore Gilmozzi ha precisato che  la Giunta provinciale ha adottato i criteri di non finanziabilità di impianti a cippato - compresi quelli per il teleriscaldamento – nei comuni già metanizzati o facilmente metanizzabili. Canazei per la precisione rientra fra quei comuni considerati facilmente metanizzabili. Per quanto riguarda la realizzazione di nuovi impianti, questi verranno fatti tramite gara.

Pertanto, il Comune di Canazei, come altri comuni, sono tenuti a fornire alla Provincia gli elementi programmatici di sviluppo del proprio territorio. Quindi, se Canazei lo richiederà, la Provincia si farà carico di inserire nel bando di gara la metanizzazione di tale comune e la ditta vincitrice dovrà poi provvedere alla relativa realizzazione.

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