Pescatori, salta la fusione con Fiemme

di Mario Felicetti

A grande maggioranza (19 voti contrari su 25 presenti) i soci dell’associazione pescatori di Moena hanno detto no alla fusione con l’associazione pescatori val di Fiemme, costituita due anni fa e della quale fanno parte i pescatori delle sezioni di Predazzo, Ziano, Tesero e Panchià. Con la speranza, in futuro, di avere anche la disponibilità dell’associazione pescatori di Cavalese, che opera ancora in modo autonomo.

La decisione è scaturita al termine di un’assemblea straordinaria convocata nei giorni scorsi. Una scelta che i colleghi di Fiemme hanno accolto con non poca delusione, ritenendola incomprensibile. Della fusione con Moena si era parlato il 17 febbraio scorso, durante l’assemblea annuale dell’associazione Val di Fiemme a Tesero, quando la prospettiva era sembrata a portata di mano. Ora invece, i pescatori di Moena hanno deciso diversamente, ritenendo di dover mantenere la propria autonomia gestionale. «Un’occasione persa» commenta il dottor Guido Piazza, vice delegato per la sezione di Predazzo nella società fiemmese e da anni appassionato sostenitore della necessità di costruire un’unica associazione pescatori sul territorio della Magnifica Comunità, che coordina un apposito comitato pesca al quale partecipano tutte le società comunitarie.

«Sarebbe stato un bel passo avanti per fare una società ancora più bella. E mi sto chiedendo il perché di questo diniego che non aveva, per dirla intermini medici, alcuna controindicazione. Invece evidentemente ci sono ancora troppi personalismi da parte di chi vuole amministrarsi direttamente e non entrare a far parte di una realtà ormai consolidata come la nostra. In una valle che è attraversata da un solo fiume, l’Avisio, la presenza di più associazioni pescatori, a mio avviso, è un assurdo. Mi dispiace sottolineare che purtroppo la Magnifica sembra quasi non interessata al problema. Secondo me, la riunione di Moena andava preparata prima, intervenendo in modo più incisivo. Invece l’ente valligiano sembra osservare senza fare niente. E la cosa mi amareggia ancora di più.Già negli anni Settanta avevo chiesto l’unificazione dei pescatori della valle, ma questo è avvenuto solo in parte e con molto ritardo. In altre zone del Trentino è stato fatto, da noi invece non ci siamo ancora. Con riflessi negativi anche sotto il profilo turistico. Davvero un peccato».

Di diverso avviso il Regolano di Castello/Molina Filippo Bazzanella, che, nel consiglio dei Regolani della Magnifica, si occupa appunto anche delle problematiche legate al settore pesca. «A parte che non sono stato invitato all’assemblea di Moena - precisa - ritengo che le unioni vadano bene se volute e condivise dal basso. La volontà popolare va rispettata ed i pescatori di Moena hanno evidentemente voluto dare un segnale di autonomia, evidenziando la voglia di restare diretti protagonisti a livello locale. Una decisione che non mi scandalizza e della quale prendo atto in modo sereno. Si vede che i tempi per una scelta diversa non sono ancora maturi. Quando lo saranno, si potrà fare un ulteriore passo avanti. Ritengo in ogni caso che le associazioni possano comunque lavorare bene insieme, come succede anche oggi, con molto affiatamento, nel comitato pesca coordinato dalla Magnifica. Per il futuro sono ottimista».

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