Passo San Pellegrino, strada riaperta ieri sera

E' stata riaperta ieri sera la strada statale 346 del Passo S. Pellegrino, interrotta da una grossa frana al km 5, tra Ronchi e Fango a causa del violento nubifragio che ha interessato martedì pomeriggio l’alta val di Fassa. Un nubifragio che fortunatamente non ha causato vittime, mentre qualche ora dopo, in Veneto, una «bomba d’acqua» scatenatasi tra Cortina e San Vito di Cadore, nella Valle del Boite, ha prodotto una serie di frane e smottamenti, e tre persone hanno perso la vita travolte dal fango in un parcheggio.

La strada che da Moena con una salita di 12 chilometri porta al Passo San Pellegrino, e poi con un discesa di altri 2 chilometri valica il confine con il Veneto in territorio del comune di Falcade, è un collegamento turisticamente molto importante, soprattutto in questo periodo con gli alberghi al passo che stanno lavorando bene. Una chiusura prolungata anche di pochi giorni, dunque, avrebbe potuto avere conseguenze pesanti. Di qui l’esigenza di provvedere alla riapertura al più presto.

Per questo, nel corso di tutta la giornata di ieri sono proseguiti i lavori di pulizia e disgaggio che hanno portato poi alla riapertura. Al Servizio gestione strade di Cavalese già ieri erano ottimisti, anche se l’intervento deciso nel corso della mattinata, dopo il sopralluogo con i geologi della Provincia, sembrava tutt’altro che agevole. «Stiamo programmando di sezionare due grossi massi che costituiscono un pericolo nel canalone sopra la strada - spiegava nel primo pomeriggio di ieri il geometra Paolo Zotta, responsabile della zona - poi, una volta effettuata la demolizione con un sistema apposito a carica controllata, cominciamo a creare un vallo di protezione per l’eventuale materiale che dovesse staccarsi in caso di nuove forti piogge».  

Due le ditte al lavoro sul posto, una impegnata nei disgaggi e l’altra specializzata in movimento terra per la rimozione del materiale precipitato sulla strada, pari a circa 100 metri cubi di roccia, sassi e detriti.

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