Fiemme, ragazzi più sportivi

Alcuni anni fa, l’allenatore di calcio Attilio Tesser, in vacanza a Cavalese, osservando i ragazzini che correvano disse che avrebbe aperto subito una scuola calcio in paese perché sapevano correre e rotolarsi per terra come non gli capitava di vedere da molti anni. Tesser, da uomo di sport, aveva l’occhio lungo e sapeva di cosa parlava. La conferma arriva dalla seconda edizione del progetto Sid, il quale conferma che chi vive in montagna fa più attività fisica.


È quanto emerge dal report del progetto Sid (Sport Identity Card), che per il secondo anno consecutivo ha testato, attraverso la misurazione di salti, corse e piegamenti, la struttura e lo sviluppo motorio di circa 600 ragazzi e bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado del plesso di Cavalese. Ogni alunno ha ricevuto la sua «carta d’identità sportiva», un documento consultabile online sul quale verificare i propri risultati e tenere monitorata la propria crescita motoria nel tempo. Ad effettuare i test è stato Nicolò Varesco, tecnico responsabile del progetto Sid per il Trentino Alto Adige: «Rispetto allo scorso anno – spiega – abbiamo avuto un’adesione maggiore da parte dei ragazzi, probabilmente perché i genitori hanno capito qual è l’importanza del progetto: per le famiglie, infatti, i test sono un valido strumento per confrontare i dati da un anno all’altro, tenendo presente, non tanto i risultati dei compagni, quanto lo sviluppo e il miglioramento motorio nel tempo del ragazzo stesso. La media dei risultati complessivi è invece un dato utile alla scuola per rendersi conto delle capacità medie dei propri alunni e verificare la validità del lavoro svolto a livello motorio».


Insomma, per chi vive in montagna ci sono maggiori occasioni di movimento con ricadute positive sulla forma fisica e sullo sviluppo motorio. Un altro dato è molto significativo: in Val di FIemme i ragazzi di elementari e medie sono mediamente normopeso (in controtendenza rispetto ai dati a livello nazionale che parlano di un notevole aumento dell’obesità e del sovrappeso anche infantile) e rispetto ai loro coetanei cittadini sono più flessibili, agili, veloci e forti.
Il progetto è stato finanziato dalla Comunità Territoriale della Valle di Fiemme e  dalle casse rurali di Fiemme e Centrofiemme, con l’adesione del dirigente dell’istituto comprensivo di Cavalese Marco Felicetti. «Questi dati ci dimostrano che la vita in una valle di montagna offre maggiori possibilità di movimento: la maggior parte degli alunni pratica almeno un’attività fisica, dato che non si ritrova nelle scuole di città, dove gli spostamenti sono più problematici e il tempo libero è minore. La pratica sportiva, anche a livello non agonistico, è positiva per la salute, come dimostrano i dati sul peso, ma anche per lo sviluppo di capacità, come la concentrazione, la logica, la costanza, utili anche a scuola e nella vita”, aggiunge Varesco. Curioso scoprire che i ragazzi di Fiemme eccellono soprattutto negli esercizi di coordinazione e forza degli arti inferiori: risultato dovuto alla pratica diffusa di sport invernali, che sviluppano soprattutto i muscoli delle gambe. I dati sono in linea con quelli dello scorso anno, anche se si registra un leggero peggioramento dal punto di vista coordinativo e della rapidità dei maschi, bilanciato però da un miglioramento delle ragazze.


L’assessora allo sport della Comunità di Valle, Manuela Felicetti commenta i risultati: «Questi dati dimostrano che la politica di sostegno alle associazioni sportive è vincente. La loro presenza capillare sul territorio permette ai nostri giovani di crescere con una cultura sportiva che sarebbe importante conservare anche da adulti. Un territorio che invita a stare all’aria aperta, società sportive che permettono di praticare diversi sport, politiche di sostegno e una cultura sportiva diffusa sono il mix perfetto per garantire un armonico sviluppo psicofisico dei ragazzi». La formula vincente sembra essere dunque quella della multidisciplinarità che in Val di Fiemme trova terreno fertile con società sportive che al loro interno offrono ai ragazzi tante proposte e discipline che formano e aiutano ad evitare che i ragazzi smettano di fare attività sportiva.

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