Union Autonomista Ladina contro i botti di capodanno: «Devono essere vietati»

Messaggio forte, diretto, inequivocabile quello lanciato in questi giorni dall'Union Autonomista Ladina

di Federica Giobbe

Messaggio forte, diretto, inequivocabile quello lanciato in questi giorni dall'Union Autonomista Ladina, che si basa sulla filosofia della fondazione Unesco; la quale da sempre incoraggia la partecipazione delle popolazioni locali alla tutela del loro patrimonio culturale e naturale. "Proprio la tutela naturale del nostro territorio, tra pochissimi giorni, verrà a messa in discussione dai botti di capodanno" commenta Michele Anesi , Presidente UAL.

"Ed in questa occasione due "categorie" sono in allerta : prima di tutto medici e infermieri dei vari pronto soccorso che, come ogni anno, con grande abnegazione e un po' di rabbia per questa stupida "follia" che potrebbe essere risparmiata, dovranno "rappezzare" adulti e bambini; e gli animali, sia selvatici che domestici, vittime di questa sciocca ed incivile usanza. I forti rumori gettano gli animali nel terrore, inducendoli a reazioni istintive e spesso incontrollate, a volte con conclusioni tragiche. Non ci rendiamo conto che il nostro territorio,fatto di montagne favolose, panorami mozzafiato, ecc..ospita tantissime specie di animali; ungulati , suddivisi tra camosci , caprioli, cervi, mufloni, stambecchi, tetraoni (gallo forcello,gallo cedrone), oltre a rapaci, volpi, scoiattoli e marmotte; una popolazione faunistica a che raggiunge quasi i 10 000 capie che ha lo stesso numero degli abitanti della valle di Fassa" Una riflessione importante quella di Anesi, che concentra l'attenzione sul gravoso problema dei festeggiamenti di Capodanno e dell'effetto nocivo che questi provocano sugli abitanti delle valli.

"Una delle missioni principali dell'Unesco consiste nell'identificazione, nella protezione e nella tutela, ma sopratutto nella trasmissione alle generazioni future dei patrimoni naturali di tutto il mondo. Per questo motivo l'Unione Autonomista Ladina, invita tutti i sindaci della valle di Fassa, supportati dal Comun General de Fascia, ad emanare un'ordinanza che vieti l'utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere sul territorio fassano, invitando anche le amministrazioni delle valli limitrofe a fare lo stesso" commenta Anesi. Un'idea non nuova, visto che molti comuni "virtuosi" sia in Trentino che in altre regioni, hanno già vietato i fuochi artificiali, ma in molti casi si tratterà, purtroppo, solo di un divieto formale dato che moltissimi non rinunceranno al loro "botto" e sanzionarli sarà davvero complicato.

"Il nostro territorio rappresenta l'eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo e che trasmetteremo alle generazioni future" conclude Michele Anesi " e per la notte del 31 dicembre, dunque, invitiamo tutti, compresi i nostri affezionati ospiti e clienti, ad una seria presa di coscienza, magari destinando il denaro previsto per gli inutili e dannosi "botti" a qualcosa di più sfizioso,ma anche per aiutare persone molto meno fortunate di noi". 

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