Dolomiti / La tragedia

La famiglia travolta da un'auto in Cadore, alla guida una turista tedesca: fra le ipotesi l'uso improprio del cellulare

Santo Stefano (Belluno), morti bimbo di due anni, il padre e la nonna, in ospedale la mamma, sfiorato un fratellino, colto da malore il nonno sopraggiunto attimi dopo il dramma, causato dall'Audi guidata da una trentenne, che è stata arrestata: dai rilievi dei carabinieri sembrerebbe che viaggiasse a forte velocità, sequestrato lo smartphone

IMMAGINI La drammatica scena a S. Stefano di Cadore: auto falcia famiglia di turisti
IL DRAMMA Cadore, famiglia travolta da un’auto: tre i morti tra cui un bimbo di due anni
ALTO ADIGE Lutago, sette giovani turisti tedeschi travolti e uccisi da un'auto

BELLUNO. Gli investigatori stanno vagliando l'ipotesi dell'uso improprio del cellulare da parte della donna tedesca che guidava l'auto che ha investito la famiglia, provocando la morte di tre persone, tra cui un bimbo di due anni, in centro a Santo Stefano di Cadore, sulle Dolomiti del Bellunese.

Si attendono ancora i risultati certificati sull'eventuale uso di sostanze o eccesso di alcol. Sotto shock e lievemente ferita la conducente. Per interrogarla i carabinieri hanno dovuto rivolgersi ad un'interprete. È stato sequestrato lo smartphone della donna, che sarà sottoposto a perizie per verificarne l'eventuale utilizzo al momento del dramma.

L'Audi nera ha falciato una famiglia in vacanza, che stava facendo una passeggiata: padre, figlioletto e nonna sono stati colpiti in pieno, il nonno con la mamma era qualche metro più indietro e dopo l'incidente è stato colto da malore.

La famiglia risiede a Favaro Veneto, vicino a Mestre (Venezia): le vittime sono il papà, Marco Antoniello, 48 anni, la nonna, Maria Grazia Zuin, 65 anni, e Mattia di appena due anni.

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Travolti e uccisi a Santo Stefano di Cadore papà, figlioletto e nonna, la mamma e il fratellino sfiorati dall'Audi nera guidata dalla turista. Accertamenti in corso sulla velocità e sull'ipotesi di uso improprio del telefonino alla guida. L'incidente verso le 15.30 di giovedì 6 luglio, nel paese dolomitico del Bellunese [foto Ansa e vigili del fuoco]

L'auto, stando ai primi rilievi, avrebbe avuto una velocità sostenuta al momento della tragedia, avvenuta ieri pomeriggio, giovedì 6 luglio, verso le 15.30, sulla strada regionale 355 che dal Cadore va verso il Friuli, nell'estremo nordest della provincia di Belluno.

L'impatto, violentissimo, è avvenuto in pieno centro del paese: il gruppo - con nonni, genitori e due bambini, uno nel passeggino e l'altro sulla biciclettina - stava camminando lungo un marciapiede stretto della strada.

Sono morti sul colpo il papà e la nonna, mentre il piccolo di due anni è deceduto dopo il trasporto in elicottero all'ospedale di Belluno.

Ricoverati ma non gravi nello stesso nosocomio la mamma e il nonno. Quest'ultimo è stato colto da malore dopo aver assistito all'incidente. Secondo i testimoni, l'Audi nera condotta dalla 30enne ha prima sfiorato il fratellino in bicicletta e la mamma per poi centrare il papà, il figlioletto più piccolo e la nonna.

Dai rilievi compiuti dai militari sembrerebbe che l'auto viaggiasse a forte velocità e che non siano stati riscontrati segni di frenata.

Dal punto dell'impatto al luogo in cui sono stati ritrovati i corpi vi è una distanza di quasi trenta metri.

In centro a Santo Stefano in quel momento c'erano molte persone, visto che si stava celebrando una funzione funebre.

L'allarme è stato dunque immediato: sul posto i sanitari del Suem 118, l'auto medica di Pieve di Cadore e l'ambulanza di Auronzo, i vigili del fuoco e i carabinieri.

La conducente della vettura è stata arrestata: le forze dell'ordine stanno valutando per lei l'accusa di omicidio stradale.

La donna è stata dapprima condotta in ospedale a Pieve di Cadore in stato di choc e per lievi ferite riportate nell'impatto.

Agli investigatori, dopo essere stata sottoposta agli esami del sangue per valutarne l'eventuale positività a droghe o alcol, ha riferito di aver perso improvvisamente il controllo della vettura.

Sotto shock l'intera comunità di questo territorio dolomitico, parole di cordoglio sono arrivate da vari esponenti delle istituzioni locali bellunesi.

Immediato anche il cordoglio del presidente del Veneto, Luca Zaia. "E' una di quelle notizie che non vorresti mai leggere e che lascia completamente senza parole - sottolinea -. Una tragedia che colpisce una famiglia, ma anche un'intera comunità. Mi stringo al dolore dei familiari ai quali porgo le più sentite condoglianze personali e istituzionali".

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