Dolomiti / Il caso

Ponte Serra: dopo l'incendio dello storico albergo, riaperti bar e ristorante anche grazie a una raccolta di fondi

La locanda risalente al 1861 è stata devastata tre mesi fa da un rogo spaventoso che ha segnato un celebre punto di riferimento a Lamon, lungo la strada che collega Feltrino e Primiero. Ora prosegue il restauro dell'albergo, mentre ai titolari è stato consegnato un assegno da 55 mila euro frutto della solidarietà della popolazione

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BELLUNO. L'incendio spaventoso dell'8 novembre scorso aveva destato profonda impressione, nel Bellunese come in Trentino, fra i locali e i turisti.

Le fiamme avevano devastato lo storico albergo "locanda" Ponte Serra, risalente al 1861 e ristrutturato appena tre anni fa, lungo la statale del Rolle, che collega Feltrino e Primiero, nel territorio comunale di Lamon.

Per domare le fiamme erano intervenuti anche decine di vigili del fuoco volontari del Trentino, accanto ai colleghi bellunesi.

Lo scorso 21 gennaio è stato riaperto, in tempi rapidissimi, intanto il bar ristorante della struttura turistica, mentre proseguono i lavori per il restauro dell'albergo, dopo i gravi danni causati dalle fiamme.

Intanto, oggi si può tornare nel locale ritrovandolo accogliente e originale, con quell'atmosfera di calore montanaro che da sempre fa vivere a chi lo frequenta.

Anche la strada, che passa proprio davanti all'albergo, da qualche settimana è completamente aperta, sono state rimosse le varie barriere di protezione.

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Anche i vigili del fuoco volontari trentini impegnati nelle complesse operazioni di spegnimento di un furioso incendio divampato questa mattina intorno alle 5 a Lamon, nel Bellunese, alla Locanda Ponte Serra (Foto Federazione provinciale Vigili del fuoco volontari)

Ma per Davide Maria Pante e la moglie Debora Riga, proprietari dell'albergo, ci sono anche altre buone notizie per questa rinascita dopo lo shock.

Infatti, tre mesi fa era difficile immaginare una ripresa così rapida. Un grande contributo lo hanno dato anche i volontari e le donazioni raccolte nella comunità locale.

Ad attivarsi fin dall'inizio era stata, in particolare, l’Associazione turismo Lamon, che ha raccolto fra la popolazione ben 55 mila euro destinati a supportare il costoso intervento di restauro. 

Questo primo assegno è stato  consegnato ai titolari dell'osteria, durante una cerimonia svoltasi in municipio a Lamon. Ma la raccolta fondi proseguirà fino al 30 aprile.

«Quello che è accaduto - ha detto Debora Riga durante la cerimonia - ci ha messi alla prova come famiglia e come comunità. I primi giorni sembrava impossibile rimettere in piedi l’attività, ma ci siamo resi conto che la gente ci era vicina. In questa attività ci sono tanti sacrifici personali, familiari e di vita. In questi anni abbiamo lavorato con passione e amore che speriamo di avere trasmesso a chiunque si sia fermato da noi, anche semplicemente per un caffè al volo. Ringraziamo tutti per l’aiuto tangibile e anche per noi è stato necessario metabolizzare che stavolta non potevamo fare da soli ma che ci dovevamo aprire all’aiuto degli altri».

Un sentito ringraziamento a chi ha contribuito è arrivato anche dal sindaco Loris Maccagnan.

Ora, dunque, torna a splendere questo storico punto di riferimento nella gola dello Schener, attraversata dal collegamento principale e frequentatissimo fra Trentino e Feltrino, porta delle Pale di San Martino e non solo, territorio vissuto da comunità montanare che quando serve mostrano sempre di esserci anche nel segno della solidarietà.

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