Dolomiti / Il caso

Maxi premi per i lavoratori di case di riposo e asili nido

Un doppio accordo fra i sindacati e l'azienda speciale dei Comuni bellunesi di Longarone e Val di Zoldo porterà ai dipendenti fino a 4 mila euro extra

BELLUNO. Un premio di produttività che può raggiungere 2.200 euro, destinato ai dipendenti dell’azienda speciale consortile Servizi alla persona Longarone Zoldo, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi.

A beneficiarne sono i lavoratori di case di riposo, asili nido, di una farmacia e dei servizi sociali e domiciliari che fanno capo a questa realtà.

Si tratta di un frutto dell'intesa raggiunta fra i sindacati Cisl Fp e Fisascat, Fp Cgil, Uil Fpl e la direzione dell’Azienda.

L'ente strumentale dei Comuni di Longarone e Val di Zoldo ha un centinaio di dipendenti si occupa di gestire i servizi socio assistenziali, educativi e culturali del territorio. E fra l'altro anche in questi giorni di inizio 2023 sta cercando varie figure professionali da inserire nell'organico.

Il nuovo accordo sui premi arriva dopo un'intesa dell'ottobre scorso che aveva introdotto il buono pasto da 8 euro.

Adesso per i lavoratori arriva un premio variabile dai 1.800 ai 2.200 euro, modulato sulla base del profilo professionale e della categoria di appartenenza.

Il premio, erogato direttamente in denaro o sotto forma di benefit welfare, arriverà nel mese di maggio al personale in funzione dell’anzianità maturata e della presenza in servizio.

Sarebbero, al momento, oltre la metà i dipendenti cui spetterà subito il premio.

I sindacati hanno espresso soddisfazione per un accordo che valorizza il preziosissimo personale sociosanitario in un'ottica di incentivazione che ha anche lo scopo di richiamare personale da altre zone, a fronte della nota carenza di figure professionali quali infermieri, oss e non solo.

La presidente dell’azienda speciale, Maria Teza, ha sottolineato che in virtù dei due recenti accordi su premi e buoni, l'ente erogherà nel 2023 oltre 4.000 euro netti di risorse aggiuntive per ogni suo dipendente oggi in organico.

[nella foto, Forno di Zoldo (Belluno), WIkimedia CC]

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