La storia / Verona

Ritrovata viva la donna dispersa nei boschi del Veronese: ha passato 24 ore in fondo a un canalone

La 77enne si era persa nel pomeriggio di giovedì 13 ottobre. La macchina dei soccorsi si è subito messa in moto. Nella giornata successiva il lieto fine

VERONA. Prima hanno trovato il cestino, subito dopo l'hanno vista rannicchiata più in basso, sotto un salto di roccia di qualche metro, l'hanno chiamata e lei ha subito risposto. Un soccorritore è sceso veloce, nel timore lei potesse spostarsi e scivolare ancora, poiché si trovava sul bordo di una pozza d'acqua pensile, l'altro è risalito a cercare campo, vista l'assenza di copertura e rete radio, per passare al campo base le coordinate del punto e far arrivare supporto sanitario e tecnico.

 

A Maria Pia, 77 anni, di Gambellara (VI) è stato subito fatto indossare abbigliamento asciutto, stava bene pur dopo una notte all'addiaccio, una lieve ferita sulla testa dovuta alla caduta e un probabile principio di ipotermia. Coperta dai teli termici, mano a mano che si riscaldava, acquistava forza e vigore. Alla sua contentezza, si è aggiunta un po' di preoccupazione “Vi faccio tribolare” ha detto ai soccorritori, per poi raccontare loro come fosse arrivata lì.

 

Quando giovedì si era separata dall'amica verso le 16.30 dandosi appuntamento un'ora dopo alla macchina, aveva camminato lì attorno cercando funghi, finché non aveva perso l'orientamento. All'imbrunire aveva imboccato la Valle dei Ronchi, nel comune di Badia Calavena (VR), che aveva già percorso in passato, con l'intenzione di scenderla e raggiungere le case.

Poi la scivolata dal salto di roccia e, nella sfortuna, la fortuna di finire nell'acqua, da dove si è tirata fuori da sola. Le ricerche sono partite la sera stessa, Soccorso alpino di Verona e Vigili del fuoco, unità cinofile e droni con visori a infrarossi. Alle prime luci nuove forze si sono unite alle perlustrazioni, con il sorvolo dell'area da parte dell'elicottero dei Vigili del fuoco. Fino alla comunicazione del ritrovamento alle 16.

Per il recupero di Maria Pia, seguita da un medico e da tre infermieri, è stato scelto di proseguire a valle e raggiungere la prima strada utile al rendez vous con l'ambulanza, superando 300 metri di dislivello e diversi salti di roccia.

Lungo il percorso sono state attrezzate tre teleferiche, passamano, fino all'utilizzo della barella portantina nell'ultimo tratto, facendo uso di manovre alpine, speleo e di forra. Attorno alle 19 Maria Pia è stata affidata all'ambulanza, partita in direzione di San Bonifacio per le opportune verifiche.

Alla ricerca hanno preso parte una sessantina di persone, Soccorso alpino di Verona, Padova, Arsiero, Recoaro - Valdagno, Verona e Vicenza speleo, Vigili del fuoco, con unità cinofile, droni, elicottero, Protezione civile, Carabinieri.

comments powered by Disqus