Feltre, al cinema «on demand» Ecco come vedere «Unlearning»

Al cinema grazie a un'iniziativa di condivisione: si acquista prima il biglietto (su una piattaforma online) e se si raggiunge la soglia minima prevista, scatta la proiezione. Accade anche a Feltre, dove la sala cinematografica Officinema ha aderito a questa nuova formula che consente di protare al cinema anche opere che farebbero fatica a entrare nei circuiti.
L'appuntamento di Feltre è con il documentario «Unlearning», il 15 aprile, a patto che si vendano in anticipo almeno 50 biglietti.
 
«L'economia di scambio - spiegano i promotori per quanto riguarda il Bellunese - sta diventando sempre più importante nelle nostre vite: Airbnb, Bla Bla Car, i Crowdfunding, fino ad arrivare ai condomini solidali, Banche del tempo e Gas.
 
Da oggi la provincia di Belluno si arricchisce di una nuova esperienza che va in questa direzione: attraverso la piattaforma Movieday.it è possibile organizzare in modo diretto proiezioni cinematografiche all'Officinema di Feltre.
 
Chiunque può scegliere o proporre un film, viene creato l'evento su Movieday.it  e così viene data la possibilità di comprare il biglietto, fare passaparola e andare al cinema.
 
Il primo film che si intende proiettare è «Unlearning», il documentario del viaggio di una famiglia (babbo, mamma e bimba di 5 anni) che decide di rompere con la routine quotidiana e  attraverso lo scambio di competenze, casa, auto e lavoro, ha girato per sei mesi alla ricerca di esperienze comunitarie alternative alla vita centrifugata a cui generalmente si è abituati.
 
La proiezione è in programma venerdì 15 Aprile alle 20.45 all'Officinema di Feltre in piazza Cambruzzi 4, alla presenza del regista Lucio Basadonne.  
 
Il film verrà proiettato solo se 50 biglietti verranno acquistati entro l'8 Aprile su Movieday.it, nel caso non si raggiungesse il numero, i soldi del biglietto (6 euro) non verranno scalati dalla carta e il cinema proietterà il suo normale palinsesto».

 
Il documentario è in programma anche a Rovereto, martedì 19 aprile, alle 20, nella sala della Filarmonica, sempre con la presenza del regista.
 
Ecco una nota sul film: «Otto ore di lavoro al giorno, bambina a scuola fino alle quattro del pomeriggio, babysitter... Quando a cui finalmente si può stare insieme ci ritroviamo sfiniti a parlare di mutuo e bollette, organizzando un'altra giornata di sopravvivenza.

Ma se lasciassimo la zona comfort della nostra esistenza?  Come vedremo la nostra vecchia vita al nostro ritorno? E, soprattutto, la vorremmo ancora?

"Unlearning" è il documentario di una famiglia genovese (mamma, papà e bimba di 5 anni) che ha lasciato per sei mesi la città alla ricerca di una vita più a misura d'uomo. Un viaggio per scoprire un'Italia di uomini, donne e bambini che, all'omologazione, hanno risposto facendo della propria esistenza un inno alla diversità per aprirsi al cambiamento.

"Unlearning" è un invito gentile alla disobbedienza, una proposta per tutte le famiglie che si chiedono se un vero cambiamento è possibile
 
È il viaggio di Lucio, Anna e Gaia attraverso ecovillaggi, comunità, famiglie itineranti per conoscere chi ha avuto il coraggio di cambiare.
Un documentario familydriven che racconta il punto di vista non certo oggettivo di un’ ansiosa insegnante in aspettativa, un regista televisivo stanco di format ripetitivi e una bambina di 5 anni in balia degli eventi.
 
Sei mesi di viaggio al costo di poche centinaia di euro: per realizzare il progetto la famiglia ha usato il baratto scambiando competenze, casa, oggetti e tempo…
Senza un’autovettura a disposizione hanno dovuto arrangiarsi con il carpooling, percorrendo così oltre 5000 Km in compagnia di sconosciuti; hanno vissuto ogni nuovo incontro come una possibilità, imparando a lasciare  a casa paranoie, retaggi culturali imposti, prestandosi a dare una mano nei modi più disparati per ottenere vitto e alloggio: dallo zappare la terra al vendere zucchero filato, vivendo ogni occasione per crescere come famiglia, per capire davvero cosa conti in una squadra per definirsi tale.
 
Un documentario sulla fiducia, su un’Italia di uomini, donne e bambini che, all’omologazione, hanno risposto facendo della propria esistenza un inno alla diversità per aprirsi al cambiamento».

 

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