Drena, pronti a riaprire la ferrata "Sallagoni"

Castello di Drena e ferrata sono ancora chiusi dopo la frana del primo giugno 2018. Presto però la ferrata verrà ufficialmente riaperta e il maniero visitabile almeno nel corpo principale. «Tra una decina di giorni - spiega il sindaco di Drena, Tarcisio Michelotti (Pd) - contiamo di finire i lavori urgenti di messa in sicurezza delle mura di cinta sul lato meridionale in modo da togliere poi l’ordinanza sulla ferrata. I ponteggi poi verranno spostati sulla parte nord per l’intervento sulle mura settentrionali. L’obiettivo al termine di queste opere è la riapertura del castello escludendo la lizza».
L’estate in ogni modo ormai è persa, il maniero che generalmente ospita eventi, mostre, manifestazioni, concerti, matrimoni è rimasto chiuso per tutta la stagione buone. «In novembre e dicembre di solito teniamo aperto nei fine settimana per poi tenere chiuso in gennaio e febbraio». Tirando le somme, alla fine il crollo di mezza parete perimetrale occidentale ha comportato lo stop a tutte le attività in calendario e non programmate del 2018. «E il nostro castello - fa sapere il sindaco - è gettonato: sono arrivate nel corso dell’anno molte richieste e molte telefonate per sapere se la struttura riapre». Per il prossimo anno comunque, eccetto la piazza delle armi e cioè il prato centrale interno alla fortificazione, il castello dovrebbe tornare assolutamente agibile. Le opere di somma urgenza per rendere agibile il castello per la sua parte maggiore costeranno circa 170 mila euro.
Diverso è il discorso per la ricostruzione della parte caduta, quell’enorme breccia che si è aperta sul fronte ovest e che necessita di una progettazione e un intervento a regia provinciale. «Abbiamo scritto alla Provincia alcuni giorni fa perché si faccia carico della ricostruzione, sua è la competenza per questo bene comune che è il castello di Drena, per il progetto preliminare - chiarisce Michelotti - ci metteremo anche noi la nostra parte perché si velocizzi la procedura. Stiamo attendendo la risposta da parte di Trento. Ora è cambiato il governo provinciale e vedremo cosa ci dicono. Intanto comunque sono contento che a breve riapriremo la ferrata e poi anche il resto del castello».
Sulle modalità di ricostruzione non c’è ancora nulla di delineato. «Cercheremo di concertare un intervento con persone capaci e sensibili, finora ci sono tante ipotesi, tante teste e tante idee ma vorrei velocizzare, fare bene e trovare una soluzione condivisa.»
Il castello patrimonio di tutto l’Alto Garda e del Trentino subì il crollo di parte delle mura occidentali il primo giugno scorso, si tratta di 200 metri quadrati di cinta medioevale.

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