Val di Ledro: pullman pieni, studenti a piedi

L'ultimo episodio, dopo quello di Bezzecca e Biacesa di alcuni giorni fa, ieri mattina a Pieve. Genitori furenti

di Paola Malcotti

Lasciati a piedi dai pullman di linea perché troppo carichi. È quanto successo nelle ultime settimane a diversi studenti delle scuole superiori della valle di Ledro, in attesa alle fermate di Trentino Trasporti per la discesa delle ore 7 a Riva. L'ultimo episodio, dopo quello di Bezzecca e Biacesa di alcuni giorni fa, ieri mattina a Pieve. A restare a terra sono stati anche questa volta una decina di ragazzi, che dopo aver atteso invano che almeno uno dei cinque pullman in transito si fermasse per raccoglierli, come di consueto, hanno dovuto invece far ritorno a casa per essere accompagnati a scuola in auto dai genitori.

«Si tratta di un disservizio piuttosto antipatico, che vorremmo venisse risolto al più presto - dicono arrabbiati - Trentino Trasporti non può lasciare a piedi né quegli studenti che hanno regolarmente pagato l'abbonamento annuale né tutte quelle persone che per motivi di lavoro, visite mediche o altro si trovano a dover far affidamento sulle corse di linea della mattina. Non tutti i genitori possono salire in auto in quattro e quattr'otto e perdere un'ora - tra andata e ritorno - per portare i propri figli a scuola, e non è nemmeno giusto che i ragazzi siano costretti ad arrivare in ritardo o perdere le lezioni perché costretti a ripiegare - a proprio rischio - sull'autostop e sul passaggio in auto da parte di sconosciuti».

Quattro in tutto le vetture di linea che nei giorni scolastici, tra le 6.35 e le 7.15, coprono il servizio extraurbano verso Riva a favore di oltre 220 studenti degli undici paesi della valle di Ledro, di cui uno quello che anziché partire da Tiarno di Sopra, capolinea, inizia la corsa ancora a Storo, trasferendo in Busa ogni mattina oltre una ventina di studenti delle Giudicarie. Tranne il lunedì, quando da quattro il numero degli autobus sale cinque.

«Si tratta di pullman da 12 metri, omologati per una capienza massima di 55 posti a sedere e una quindicina di posti in piedi - spiegano da Trentino trasporti - Per la corsa proveniente da Storo ci appoggiamo però ad un autotrasportatore privato, sulle cui vetture la legge non consente ai passeggeri di viaggiare in piedi. Il problema non è quindi dovuto a sovraccarichi di utenti e alla mancanza di posti (durante un controllo effettuato giusto giovedì scorso è emerso che su di un pullman c'erano addirittura una quindicina di sedili liberi) bensì a scompensi nella raccolta alle fermate e nella distribuzione dei passeggeri sugli autobus. Stiamo dunque cercando di capire perché vi siano questi inconvenienti, mai successi prima d'ora, e di riorganizzare il servizio ledrense». Infine la replica al dubbio sulla sicurezza espressa dalle famiglie.

«Per quanto riguarda i posti in piedi - concludono da Trentino trasporti - i nostri autisti cercano di evitare che il numero dei passeggeri senza posto a sedere raggiunga il limite massimo previsto per legge, lasciando così un margine tale che possa non solo stemperare il disagio ma anche e soprattutto garantire un po' di sicurezza in più ai viaggiatori».

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