La Pavese fa sempre discutere, con o senza il nuovo municipio

di Davide Pivetti

«Ho letto che per il sindaco pro-tempore Gianni Morandi volere il municipio in Pavese sarebbe una follia e che avrebbe trovato sostenitori in alto loco. Mi preme allora ricordare ai cittadini che la scelta del municipio in Pavese è stato un gesto di grande rispetto verso la comunità, come diceva il compianto direttore Fabio Barbieri, torbolano doc e uno dei fondatori di quel progetto. Il municipio è il simbolo della città, rappresenta la considerazione che una comunità ha di se stessa, perciò va messo nel palazzo più bello».

Questo scrive Giuseppe Parolari, ex sindaco a Nago-Torbole e già consigliere provinciale, in merito agli ultimi sviluppi del dibattito sulla sede municipale. «Per i torbolani la Pavese ha anche un altro significato: rappresenta la riconquista di un bene negato per quasi un secolo, iniziata una trentina d’anni fa quando il compendio divenne proprietà del Comune.

Se in tutto questo c’è una qualche forma di follia, forse va cercata in chi vorrebbe costruire un terzo municipio dove ce ne sono già due, il vecchio in uso e il nuovo da ultimare. Come se ciò non bastasse, vorrebbe invadere con una nuova costruzione il bellissimo parco verde in fascia lago distruggendo già in partenza la “piazza grande” di Torbole appena riscoperta; vorrebbe sperperare più di 4 milioni di euro in un’opera inutile, lasciando di conseguenza incompiuta la Pavese per chissà quanti anni ancora; oppure, peggio di tutto, vorrebbe consegnare la Pavese nelle mani dei privati, cosa che condizionerà la vita futura dell’intera cittadina e della fascia lago.

Vorrei infine ricordare che la scelta del municipio nel palazzo principale e del mantenimento in mani pubbliche dell’intero compendio venne presa 20 anni fa da un’amministrazione che rappresentava più del 70% della popolazione. Oggi la scelta di distruggere quel progetto e di privatizzare la Pavese è fatta da un’amministrazione che non rappresenta nemmeno il 50%».

Di senso opposto la lettera che Manuela Bottamedi, consigliera provinciale, ha inviato al sindaco Gianni Morandi in merito alla Pavese: «Caro sindaco, ti ricordi quando a ottobre ho proposto a Rossi di trasformare la bellissima Pavese in un’ Accademia del turismo, sul modello dell’Università privata IULM, fatta e finanziata in partnership con le imprese private, con master internazionali capaci di attrarre studenti da tutta la Mitteleuropa e da tutta Italia. Un master che consegnasse al Garda (e non solo) figure professionali altamente qualificate nei campi dell’ospitalità, dell’organizzazione di eventi, della comunicazione e del marketing turistico. Risposta di Rossi? Sì, nì, forse, boh... Dov’è il “coraggio delle scelte”. Voi avete preso l’impegno già un anno fa in campagna elettorale, dimostrando ungimiranza e visione. Ora spetta alla Provincia darvi una mano affinché questa sfida prenda forma».

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