A Dro si progetta un'isola sul Sarca

di Daniele Ferrari

A Dro c’è un isola che finisce con la «T»: l’«Isolat». Un’area, contesa tra acqua e terra, che sorge al centro di un’ansa del torrente Sarca tra il tracciato storico della Gardesana (che collega ancora il centro storico all’area sportiva di Oltra) e lo stabile che ospita biblioteca comunale, centro culturale (sede delle sedute consigliari) e la sede di alcune associazioni (la banda di Dro e Ceniga).

Un’area centrale e strategica per la comunità di Dro (poco distante si trovano ambulatori medici, sale musicali e anche un albergo con piscina), che è ora al centro di un percorso partecipativo avviato dalla «Rete delle Riserve Basso Sarca» (già parco fluviale del Sarca), in collaborazione con l’assessorato all’ambiente del comune di Dro, che ha sin qui portato ad alcune serate informative ed ad un dibattito tra i vari attori della comunità. L’intendo è di arrivare ad una progettazione di un intervento di riqualificazione naturalistica della riserva locale «Le Gere» (l’«Isolat» appunto), e dell’area lungo il torrente Sarca vicina al centro culturale, strappandolo anche a mire espansionistiche e non rispettose della naturalità dei luoghi.

Dopo un primo incontro informativo condotto dall’ingegner Roberto Tettamanti della società di ingegneria «Arti srl» e dai responsabili della «Rete Riserve Basso Sarca», in un secondo appuntamento è toccato all’architetto Paola Moschini di «Macro Design Studio srl» illustrare le ipotesi progettuali di rigenerazione messe a punto nel corso dell’edizione 2015 di «ReGeneration» competizione tra giovani progettisti internazionali ospitata la scorsa primavera alla centrale di Fies.

La vera novità è ora il coinvolgimento delle realtà associative e culturali del territorio, dei fruitori spontanei dell’area lungo il fiume e del centro culturale, e di chi già vive in quell’area. Una progettazione partecipata e condivisa alla quale hanno sin qui aderito le associazioni Abilmente, Comitato San Pietro e Paolo di Ceniga, Comitato Sant’Antonio di Dro, Orainsieme, Amici della Sarca, ProLoco Dro e Crozolam.

Realtà associative che si sono impegnate a far riscoprire la naturalità ed il significato dei luoghi sia in ambito scolastico, che direttamente sul posto, raccogliendo suggestioni ed aspettative (attraverso delle apposite interviste) sia di chi ha vissuto accanto all’«Isolat» (luogo di gioco ed animazione estiva), sia di chi, pur abitando a Dro, non conosce storia, valenze ed opportunità di questa porzione di territorio contesa tra fiume e terra.

Dopo una prossima «passeggiata progettuale» sul Sarca e all’«Isolat», in un nuovo incontro pubblico saranno raccolti i vari contributi ed illustrate le prime ipotesi progettuali elaborate dal progettista Roberto Tettamanti, dando vita ad un laboratorio d’analisi, aperto alle indicazioni di associazioni e futuri fruitori, per giungere alla stesura di un progetto preliminare. L’«Isolat» quindi non come «isola che non c’è» (tra vincoli urbanistici e del regime delle acque fissati dal piano Pguap), ma come occasione di incontro e confronto di tutta la comunità droata per progettare assieme il suo futuro naturale e sostenibile.

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