Cento volontari alle prove di emergenza alla residenza Molino di Dro

di Daniele Ferrari

È scattata sabato l’emergenza terremoto alla casa di riposo «Residenza Molino» di Dro con l’intervento di quasi 100 soccorritori e forze dell’ordine. Si è trattato solo di un’utile ed articolata esercitazione (la più significativa avvenuta negli ultimi anni nel comune di Dro) quella programmata ieri mattina presso la Rsa droata, ma che è risuscita a coinvolgere e coordinare tre diversi corpi di vigili del fuoco (Dro, Drena e Arco), i volontari della Croce Rossa Italiana Basso Sarca e il gruppo dei Nuvola Altogarda.

Un grande dispiegamento di mezzi che in poco tempo ha visto arrivare sul posto le autobotti e l’autoscala distrettuale dei pompieri, un «centro medico periferico» e alcune ambulanze partite dalla sede della Protezione Civile Trentina a Lavis, ed i mezzi e le cucine da campo dei Nuvola. Sono state così simulate tre diverse situazioni ed interventi di soccorso (schiacciamento, crollo, incendio), mentre tutti gli ospiti della casa di riposo venivano evacuati ed accolti all’oratorio di Dro, dove era allestito il centro di raccolta e le cucine dei Nuvola (oltre 300 i pasti preparati).

L’operazione è stata coordinata dal responsabile della sicurezza della Rsa Giovanni Leoni, dal comandante dei pompieri di Dro Denis Santoni, dal responsabile locale della Croce Rossa Maurizio Denti, e dei Nuvola Mario Gatto, e dal sindaco di Dro Vittorio Fravezzi, prima autorità competente in caso di calamità naturali sul territorio comunale.

«Si è trattato di un’esercitazione molto articolata e complessa, curata nei dettagli dai volontari e dai responsabili del soccorso - ha spiegato il sindaco Fravezzi - un test importante per verificare alcuni scenari previsti dal nostro recente piano comunale di protezione civile e per coordinarci al meglio con il sistema di soccorso trentino»

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