L'Agenzia delle entrate all'attenzione dei sindaci dell'Alto Garda

di Paola Malcotti

«La questione è già all’ordine del giorno della prossima seduta della conferenza dei sindaci, in programma lunedì 7 settembre. La chiusura dello sportello rivano dell’Agenzia delle entrate ci sta molto a cuore, ne discutereremo al più presto».

L’allarme lanciato nei giorni scorsi da parte delle minoranze consiliari di Riva ha presto fatto il giro dell’intero territorio altogardesano, arrivando fino in via Rosmini, in sede di Comunità di valle. Dove lo stesso presidente si è già attivato per cercare di capire le motivazioni che avrebbero portato la direzione nazionale a questa decisione e per trovare al più presto una soluzione. «Tutti quanti conosciamo l’importanza di quanto offerto al territorio dall’Agenzia delle entrate - l’osservazione di Mauro Malfer - un presidio fondamentale per garantire un servizio ad un bacino che da solo conta 50mila utenti (ai quali si aggiungono pure quelli dei comuni limitrofi ma fuori provincia di Limone e Malcesine), caratterizzato da una forte presenza di realtà economiche legate in particolar modo al mondo del turismo e dell’industria. Da parte della Comunità di valle c’è un forte impegno, considerato anche il documento sottofirmato un anno e mezzo fa da tutti i sindaci del quinquennio passato, relativo alla compartecipazione alle spese del canone d’affitto al fine di mantenere lo sportello sul nostro territorio».

«È palese che gli intenti devono essere bilaterali - aggiunge il sindaco di Riva Adalberto Mosaner - I sette comuni hanno fatto la loro parte ma per continuare come finora fatto deve esserci anche la volontà della direzione nazionale dell’Agenzia delle entrate, dalla quale non abbiamo ancora ricevuto nessuna comunicazione».

Nel frattempo, da più parti giungono proposte alternative alla chiusura definitiva dell’ufficio di Riva, delle soluzioni che potrebbero conciliare le esigenze di spending review con quelle degli utenti della zona. Come, ad esempio, un presidio che garantisca almeno lo svolgimento delle pratiche di base, magari in due sole giornate a settimana, che continui a fruire di spazi messi a disposizione gratuitamente dagli enti pubblici.

«Stiamo assistendo ad una repentina ed irrefrenabile chiusura di uffici e servizi - il commento del sindaco di Ledro Renato Girardi, facendo cenno alle analoghe situazioni venute a crearsi con gli uffici postali di Tiarno di Sotto, Nago ed ora di Bolognano - sarebbe quindi auspicabile che per un servizio di questo tipo venisse garantita perlomeno un’apertura minima, evitando così agli utenti di recarsi fino a Rovereto per tutte le adempienze burocratiche che non possono essere svolte tramite sistemi informatici online, con notevole dispendio di tempo e aggravio al traffico veicolare su strade già fortemente penalizzate».

A sollecitare tutti gli enti coinvolti a fare chiarezza, pure il segretario della Cisl del Trentino Giuseppe Pallanch, che già lo scorso marzo affermava di non sapere se l’impegno preso da parte della Comunità di valle, dei sette comuni altogardesani e di quelli di Limone e Malcesine, per far fronte alle spese per l’affitto dei locali di proprietà del Comune di Riva, fosse stato preso e mantenuto. «A tutt’oggi - continua Pallanch - non siamo in grado di sapere inoltre se l’Agenzia delle entrate di Trento abbia vigilato sul rispetto degli impegni assunti nel febbraio 2014 per scongiurare la chiusura della sede di Riva, creando ovvi disservizi sia alla cittadinanzia che alle aziende operanti sul territorio».

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