Le elezioni a Riva e nell'Alto Garda vittorie schiaccianti e sorprese nell'urnae

di Davide Pivetti

In Busa i sindaci uscenti o vincono per distacco - tanto da non vedere gli avversari - oppure perdono contro formazioni a predominanza civica che solo negli ultimi giorni prima del voto avevano trovato il conforto di un pronostico favorevole.

Il primo caso è quello eclatante dei sindaci uscenti di Riva del Garda e Dro. Adalberto Mosaner e Vittorio Fravezzi, che alla guida delle rispettive coalizioni di centrosinistra-autonomista, dominano il voto di ieri senza mezze misure.

RIVA
Adalberto Mosaner non solo vince, portandosi a casa il 63,3%, ma addirittura incrementa il suo risultato elettorale, dinamica non sempre comune in questi casi. Il suo principale avversario, Stefano Santorum, sostenuto da un gruppo di cinque liste tra civiche e partitiche (Forza Italia e Lega, ma anche Oltre, Rinnovamento e Rivanità) si ferma al 20,3%, mentre i Cinque Stelle di Flavio Prada non raggiungono per un soffio la cifra doppia (sono al 9,8%) e Franca Bazzanella raccoglie con le sue due civiche (l'Altra Riva e Laboratorio Civico) il 6,6%.

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Il sindaco uscente e riconfermato avrà in consiglio una maggioranza sicura: 14 seggi (più il sindaco) contro i 3 di Santorum (di cui 2 riservati alla Lega, più il suo da candidato sindaco), e il singolo seggio dei Cinque Stelle (2 con Prada). Escluse le liste di Bazzanella (che comunque sarà in consiglio come tutti i candidati sindaci). Tra le sorprese l'esclusione del vicesindaco uscente Alberto Bertolini (quota Upt). Il Pd sale di quasi 5 punti percentuali rispetto a cinque anni fa, il Pat passa dal 6,3% del 2010 al 20,7% di oggi, ma anche l'Upt in riva al Garda cresce di due punti (dal 9,1% all'11,3%) restando comunque terzo partito in città. Aumenta la Lega (dal 7% al 10,3%).

LEDRO
La forza di tre liste civiche ma anche un certo malcontento nei confronti della passata amministrazione che inoltre si è divisa presentandosi spezzettata al voto. Così a Ledro Renato Girardi vince e bene (58,4%) fin dal primo turno, quando i pronostici lo davano al ballottaggio probabilmente con il sindaco uscente Achille Brigà. Girardi vince in tutti i comuni con quote sopra il 50% (fino al 70%) di Molina. Brigà si ferma al 18,8%, mentre Anna Fedrigotti con "Vivi Ledro" al 13,9% e Anna Maria Santolini con "Ledro Bene Comune" all'8,8%. In un consiglio a 18 il nuovo sindaco avrà una maggioranza di 12 seggi (5 per la civica "Nuova Ledro", 3 per "Uniti" e 3 per "Civica per Ledro"). Tre seggi al Patt (incluso Brigà), 2 a "Vivi Ledro" (inclusa Fedrigotti) e solo il posto da candidata sindaco per "Bene Comune".

DRO
Davvero tutto facile per Vittorio Fravezzi. Fin dalla presentazione delle liste aveva il favore del pronostico, ma raggiungere e superare il 77% dei voti significa stravincere. E significa anche che a Dro nessuno è in realtà preoccupato per il doppio incarico del primo cittadino (che è anche Senatore della Repubblica). Fravezzi lascia solo le briciole ai suoi due contendenti: che sono comunque numeri interessanti per il M5S, forte del 15% raccolto da Cinzia Lucin, mentre la Lega di Fiorenzo Trenti si ferma al 7,6%. Con il suo da sindaco Fravezzi avrà 13 dei 18 scranni del consiglio comunale. Tre ai grillini (inclusa la candidata sindaca), 2 alla Lega (con Trenti). Quello di Dro sarà un consiglio comunale ampiamente rinnovato.

NAGO-TORBOLE
Il "sorpasso" era nell'aria e si è concretizzato. Gianni Morandi al secondo tentativo ce la fa e supera in scioltezza il sindaco uscente Luca Civettini. Morandi, naghese, batte il primo cittadino uscente sia a Nago (con un'ampia maggioranza) che a Torbole, dove in teoria era meno facile. La mossa di allearsi con il torbolano Luigi Masato e la sua civica "Cento per cento" fuoriuscita alcuni mesi fa da "Partecipiamo" si è rivelata vincente. Così come forse la voglia di cambiamento di naghesi e torbolani, dopo 6 anni di amministrazione Civettini. Morandi vince sfiorando la metà dei consensi (49,7%), Civettini si ferma al 30,9%, il terzo contendente Eraldo Tonelli arriva al 19,4%.
In un consiglio a 15 membri, Morandi ne avrà 10 (lui incluso), tre Civettini e 2 Tonelli. Vista l'efficace alleanza elettorale è molto probabile che il futuro vicesindaco sia il torbolano Luigi Masato (153 preferenze per lui).

TENNO
Anche qui c'era aria di sorpresa. La civica "Vivere Tenno" è nata all'ultimo momento dopo una lunga e difficile gestazione. In origine sembrava dover avere quale candidato sindaco Giuliano Marocchi, vicesindaco proprio con l'amministrazione uscente. A poche ore dalla chiusura dei termini per la presentazione delle liste è invece stato individuato il ristoratore (e showman) Gianluca Frizzi quale figura in grado di raccogliere le diverse anime della nuova civica, alcune delle quali, appunto, provenienti anche dalla precedente amministrazione ma allontanatesi da Carlo Remia.
Frizzi vince bene sia a Tenno che a Cologna. Per lui il 61,4% contro il 38,6% del sindaco uscente Remia. In consiglio avrà 10 seggi su 15. Tra i neo-consiglieri il più votato è decisamente Giuliano Marocchi, con ben 251 preferenze personali. Ha rinunciato a fare il sindaco ma gli spetterà ancora il ruolo di vicesindaco per i prossimi cinque anni.

DRENA
La sfida quasi in famiglia tra i due ex sindaci Tarcisio Michelotti e Fabio Zanetti (entrambi già sindaci tre volte e 15 anni a testa) si conclude a favore del primo con una netta maggioranza. Michelotti più che doppia l'avversario e la sua lista "Insieme per Drena" raccoglie il 67,8% dei voti contro il 32,2% di "Progetto per Drena". E' quindi l'attuale assessore in Comunità di valle (ruolo non incompatibile con quello di sindaco) a diventare primo cittadino a Drena per la quarta volta. In consiglio avrà 8 consiglieri su 12,

 

 

 

 

 

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