Traffico / Il caso

La richiesta di Kompatscher: stop ai tir sulla statale del Brennero

Il presidente bolzanino si rivolge al prefetto per evitare che la strada finisca nel caos perché viene utilizzata come alternativa quando l'A22 è paralizzata. Sulla questione, secondo l'esponente Svp, serve un accordo per l'intero asse Monaco-Verona. Intanto da Cavalese il ministro rilancia le critiche alle politiche Ue per la transizione ecologica. Critiche all'Austria per i divieti, verdi altoatesini contro Salvini: "Non pensa alla salute"

SALVINI «Gli austriaci sono inquinatori, colpa dei blocchi dei Tir»

BOLZANO. Tiene ancora banco il dibattito sui tir lungo l'asse del Brennero, mentre il ministro Matteo Salvini, che da mesi critica duramente l'Austria per le limitazioni, torna sull'argomento durante un incontro in corso a Cavalese. Sul tema il leader della Lega ha avviato anche azioni legali nei riguardi di Vienna ma ha precisato che "Roma non fa la guerra all'Austria, diciamo però che infrange le normative europee da anni, bloccando le merci e i camionisti italiani".

Salvini sottolinea che quanto accaduto la settimana scorsa, con cento chilometri di coda, ha causato un danno sia ambientale sia economico: "La Ue ha lasciato perdere per anni ma ora è arrivato un governo e un ministro che ritiene che la legge sia uguale per tutti".

Oggi sul tema è intervenuto anche il presidente altoatesino Arno Kompatscher: "Nelle giornate con traffico intenso sull'Autostrada del Brennero spesso i tir si spostano sulla viabilità secondaria. Per questo motivo chiediamo al prefetto di valutare un divieto di transito per i mezzi pesanti sulla strada statale per evitare un blackout totale con gli annessi rischi di sicurezza".

Per quanto riguarda invece il netto no del ministro Salvini a trattative senza precondizioni con l'Austria, Kompatscher non si è detto sorpreso, precisando che il suo appello era rivolto sia all'Italia che all'Austria. "Con precondizioni finora non si è andati da nessuna parte. Serve invece una logica di più ampio respiro per trovare una soluzione che vada da Verona a Monaco. Altrimenti arriverà una sentenza della Corte europea e seguiranno nuovi provvedimenti dell'Austria, senza trovare una vera soluzione", ha concluso il presidente.

Oggi da Cavalese Salvini ha nuovamente attaccato le politiche sulla transizione ecologica nell'era del surriscaldamento climatico: "Dal 2035 si potrà circolare solo con auto elettriche. Uno normale, mia figlia di dieci anni, guardando il mappamondo, che c'è un principale produttore di auto elettriche e batterie elettriche che già sta riempiendo l'Europa e l'Occidente dei suoi prodotti che è la Cina. Quindi dire basta con le auto a benzina e metano significa licenziare migliaia di operai in Italia, far chiudere le fabbriche e gli autosaloni in Italia e fare un regalo a quella simpatica democrazia che è la Repubblica comunista cinese. Quindi è chiaro che abbiamo il dovere di cambiare l'Europa altrimenti la vedo grigia.

Anche la casa: c'è un'altra direttiva europea che prevede l'aumento di due classi energetiche nei prossimi anni altrimenti è fuori mercato. Il che vuol dire spendere 40 o 50.000 euro. Quindi nei prossimi anni uno dovrà spendere per l'auto elettrica e per la casa, ma i soldi non è che si trovano nel bosco o andando a pesca. Perciò è chiaro che occorre cambiare le regole europee", ha aggiunto Salvini.

Dura la replica dei verdi altoatesini: per Salvini, "la salute della lobby degli autotrasportatori è più importante di quella delle cittadine e dei cittadini che vivono lungo l'asse del Brennero", afferma la capogruppo nel consiglio provinciale di Bolzano, Brigitte Foppa, con una nota che accusa il leader della Lega di aver portato dal Brennero un "attacco inaccettabile alla salute e al buon senso".

Da tempo, sottolinea una nota, "mettiamo in guardia la giunta provinciale sulle intenzioni di Salvini di liberalizzare nuovamente il traffico sull'asse del Brennero, portando così ad un ulteriore incremento".

Nella seduta dei consigli provinciali dell'Euregio a a Riva del Garda, lo scorso giugno, aggiunge Foppa, "nessuna delle giunte ha voluto dare segnali chiari sulle politiche dei transiti, al contrario: una mozione dei Verdi in cui chiedevamo di difendere e di applicare il limite dei 100 km/h e le altre misure di riduzione dei transiti anche in Sudtirolo e in Trentino è stata bocciata. La Svp si piega al partner di coalizione Lega e al suo capo Salvini". Secondo i Verdi, occorre "sviluppare delle chiare misure di riduzione del traffico transfrontaliero coerenti e sostenibili". "Le misure ottenute e già introdotte non devono essere rinnegate. Sarebbe un grave passo indietro, non certo rivolto al futuro", conclude la nota.

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