Condizioni troppo difficili, sospese le ricerche del corpo di Peter Neumair nel fiume Adige

L’Adige, a oltre cinque settimane dalla scomparsa, non ha ancora restituito il corpo di Peter Neumair.

I sommozzatori dei vigili del fuoco di Bolzano in mattinata sono riscesi nel fiume nel punto ‘sospettò, dove ieri l’ecoscandaglio aveva rilevato una sorta di «ombra», una sagoma compatibile con quella di un essere umano. La visibilità sott’acqua è però estremamente limitata e i sommozzatori hanno dovuto tastare il fondale centimetro per centimetro, senza trovare traccia dello scomparso.

LA ZONA DELLE RICERCHE

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Per i parenti prosegue perciò la lunga attesa che si fa sempre più pesante. Sono, almeno per il momento, svanite le speranze di trovare Peter e poterlo ricordare con un lumino sulla riva del fiume, come i familiari avevano fatto l’altro giorno per sua moglie Laura Perselli.

È invece attesa per domani la decisione del tribunale del riesame in merito alla richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Benno Neumair, il figlio della coppia che si trova in custodia cautelare nel carcere di Bolzano con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Gli inquirenti continuano a mantenere massimo riserbo sull’ inchiesta, così anche sul fatto che il cellulare di Peter sarebbe stato spento alle 17.30 e quello di Laura solo alle 21.30. Questo farebbe ipotizzare che il 4 gennaio i due omicidi possano essere stati compiuti in due momenti diversi.

Proprio per fare piena luce sulle circostanze di morte sarebbe di grande importanza trovare anche la salma di Peter Neumair. Una riunione di coordinamento si terrà domani mattina con le forze di polizia, per discutere e concordare ulteriori azioni che si riterranno utili ai fini della ricerca.

Le operazioni sono state condotte da parte delle unità di soccorso in acqua dei sommozzatori dei vigili del fuoco volontari, dei vigili del fuoco permanenti del Comando di Bolzano in collaborazione con i vigili del fuoco volontari della Bassa Atesina. Sul posto era presente anche un automezzo per il movimento terra, della ripartizione opere idrauliche dei bacini montani e numeroso personale dell’arma dei carabinieri.

LA VIDEO SCHEDA SULLA VICENDA

La pioggia di questi giorni rende l’acqua del fiume ancora più torbida. La diga di Mori, a una novantina di chilometri a sud del ponte di Ischia Frizzi, sul quale sono state trovate tracce di sangue compatibile con quello di Peter, viene costantemente monitorata. La speranza è di trovare Peter presto, comunque prima che si sciolga la neve in quota e faccia ingrossare il fiume.

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