Brennero, sequestrato un arsenale Gli arrestati non rispondono

Mazze in ferro, asce, martelli, oltre a caschetti di protezione, spray e fialette, guanti, sciarpe per celare il volto, maschere antigas per proteggersi dallo scoppio di fumogeni e lacrimogeni, lancia-bengala artigianali: è l’arsenale sequestrato dalla questura sabato sera, al termine della guerriglia che si è scatenata al Brennero durante il corteo di protesta contro il ripristino dei controlli alla frontiera con l’Austria.

È stato un attacco predeterminato alle forze dell’ordine

Materiale «che dimostra che è stato un attacco predeterminato alle forze dell’ordine», come evidenzia la questura di Bolzano. In strada, armati e con volti coperti, sono scesi anarchici e black bloc provenienti dal nord Italia, dall’Austria e dalla Germania. A Trento era stato fissato il primo punto di ritrovo della giornata, alle 11 di sabato. In duecento hanno poi proseguito in treno, mentre un centinaio ha raggiunto il confine in auto. Il secondo punto di ritrovo era stato al parcheggio del paese di Brennero, dove gli anarchici italiani sono stati raggiunti dai black bloc arrivati da nord.

[[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1265291","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","width":"180"}}]]  [[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1265296","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","width":"180"}}]]  [[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"1265301","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","width":"180"}}]]

La Digos e la squadra mobile di Bolzano, coordinati dal pm Giancarlo Bramante, stanno indirizzando le indagini non solo verso chi è stato fermato sabato, ma anche «verso chi ha voluto questo scontro violento», come evidenzia la questura. Insomma, il numero degli arrestati potrebbe allungarsi. Sei sono i manifestanti in cella da sabato sera: quattro uomini (incensurati, delle province di Venezia, Monza-Brianza, ed uno di origine croata) portati nel carcere di Bolzano, e due donne - la 37enne roveretana Sabrina Napoli ed una ventenne della provincia di Verona - accompagnate nella casa circondariale di Spini di Gardolo. I reati ipotizzati, a vario titolo, vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale al porto di arma impropria, dal travisamento all’adunata sediziosa. Uno degli arrestati dovrà rispondere anche di attentato alla sicurezza dei trasporti, per aver invaso l’A22 costringendo la polizia ad una chiusura temporanea dell’autostrada. Denunciato anche un 25enne trentino, mentre per gli altri trentini identificati potrebbero scattare successivi provvedimenti, dal foglio di via al divieto di ritorno. Oggi è prevista la convalida degli arresti, mentre ieri è stato dimesso uno dei diciotto agenti (fra poliziotti e carabinieri) rimasti feriti negli scontri.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1265331","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"1528","width":"2000"}}]]

Ma gli anarchici non si fermano. Dopo la lunga trattativa di sabato sera con Prefettura di Bolzano e Rfi per il rifiuto a pagare il biglietto del treno per il rientro a Trento (il «braccio di ferro» ha comportato un ritardo di 110 minuti), nel primo pomeriggio di ieri gli anarchici - una settantina secondo le forze dell’ordine - hanno inscenato una manifestazione di protesta davanti al carcere di Bolzano per chiedere la scarcerazione degli arrestati. I giovani si sono radunati attorno alle mura del carcere scandendo slogan contro le forze dell’ordine polizia e carabinieri. Poi si sono spostati a Trento e hanno replicato la manifestazione davanti alla casa circondariale di Spini. La protesta ha corso anche sul web. Su twitter, in particolare, sono molti gli appelli degli anarchici per la liberazione dei manifestanti arrestati: «Cri, Luca, Miriam, Stefano, Sabrina, Nemo, liberi subito», si legge.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1265321","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"1360","width":"2048"}}]]

Intanto al valico si cerca di tornare alla normalità, anche se nel paesino di frontiera a 1300 metri di quota tra l’Italia e l’Austria rimangono parecchie tracce delle violenze di sabato. Gli operai del Comune hanno provveduto per tutto il giorno a rimuovere le pietre che i dimostranti avevano gettato contro le forze di polizia e i cocci delle vetrate della stazione mandate in frantumi. Nel paesino e nel vicino bosco la polizia ha raccolto e sequestrato diversi oggetti e materiale, come felpe e bastoni, di cui i black bloc si sono liberati dopo gli scontri.


 

GLI ARRESTATI NON RISPONDONO

Durante l’udienza di convalida in tribunale a Bolzano, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i sei anarchici, arrestati sabato durante gli scontri al Brennero. Nel frattempo prosegue la manifestazione di una ventina di anarchici in piazza Tribunale per chiedere il rilascio degli arrestati.

comments powered by Disqus