Castello Tesino, in Biblioteca la memoria della Resistenza

Una piccola esposizione permanente terrà accesa, nei locali della Biblioteca di Castello Tesino, la memoria della lotta di liberazione contro il nazismo che vide questo lembo estremo orientale come unico territorio trentino percorso da una significativa presenza di partigiani. L'iniziativa, che sabato sarà lo snodo di una serie di momenti pubblici sulla memoria, nasce da un'idea dello storico di Borgo Valsugana Giuseppe Sittoni, autore di divesi volumi sul tema, che ha messo a disposizione del Comune diversi reperti storici e altri materiali. In questa videointervista lo studioso illustra gli oggetti esposti e inquadra la vicenda

di Zenone Sovilla

 

Una piccola esposizione permanente terrà accesa, nei locali della Biblioteca di Castello Tesino, la memoria della lotta di liberazione contro il nazismo che vide questo lembo estremo orientale come unico territorio trentino percorso da una significativa presenza di partigiani.

L'iniziativa, che sabato sarà lo snodo di una serie di momenti pubblici sulla memoria, nasce da un'idea dello storico di Borgo Valsugana Giuseppe Sittoni, autore di divesi volumi sul tema, che ha messo a disposizione del Comune diversi reperti storici e altri materiali.

In questa videointervista lo studioso illustra gli oggetti esposti e inquadra la vicenda.

 

Una vicenda che vide protagonisti decine di giovani del Tesino e della Valsugana, protagonisti insiema a un gruppo di combattenti bellunesi, della breve ma intensa esperienza del battaglione «Giorgio Gherlenda», emanazione della brigata garibaldina «Gramsci» di Feltre, operativa in forze sulle Vette di confine con il Trentino, provincia che rappresentava un importante corridoio per la macchina bellica nazista cui si cercava di provocare danni e rallentamenti (sull'asse del Brennero e sulla Valsugana) mentre dal Sud Italia avanzavano gli Alleati.

 

Sabato 11 ottobre, alle 17, l'inaugurazione della mostra della quale, in questo video, parla anche il bibliotecario di Castello Tesino, Paolo Sordo.

In programma anche un'esibizione del gruppo musicale di Sergio Balestra, autore della «Ballata del Gherlenda», ascoltabile anche in questo video dell'Adige.it.

 

In precedenza, alle 15, a palazzo Gallo, si terrà la presentazione del volume «All'alba di Sant'Anna» di Graziella Menato e Giuseppe Vezzoni (edizioni Il Margine) la figura di don Fiore Menguzzo, sacerdote originario del Tesino che fu tra le quasi 600 vittime dell'eccidio nazista a Sant'Anna di Stazzema (Lucca) del 12 agosto 1944.

 

Inoltre, a settant'anni dalla morte, sarà reso omaggio a Clorinda Menguzzato, la partigiana Veglia, che fu arrestata da una pattuglia del Corpo di sicurezza trentino (Cst) nell'ottobre 1944, presso Celado, torturata sotto interrogatorio dal capitano Ss Karl Julius Hegenbart e infine fucilata l'11 ottobre.

Veglia era con Ancilla Marighetto (nome di battaglia Ora), una delle due ragazze arruolate nel battaglione Gherlenda. Come spiega Giuseppe Sittoni in questa intervista, Ora fu nel gruppetto di partigiani superstiti, che proseguirono l'attività anche dopo lo scioglimento del battaglione nell'inverno 1944, in seguito alla violenta repressione operata dai nazisti che rastrellarono a tappeto i monti al confine fra Trentino e Feltrino, nella zona del passo del Broccon, così come fecero nel Bellunese costringendo la «Gramsci» a lasciare le postazioni sulle Vette dove il suo contingente era arrivato al migliaio di unità.

 

Ora e sette compagni trascorsero l'inverno sui monti sopra il Broccon, ma nel febbraio 1945 furono vittime di un assalto da parte di una pattuglia del Corpo di sicurezza trentino guidata dallo stesso capitano Hegenbart, a malga Valarica di sotto. La giovane, che aveva appena compiuto diciotto anni, fu l'unica a finire nelle mani dei nazisti: dopo un rapido interrogatorio Hegenbart ne ordinò l'uccisione, che fu eseguita da un maresciallo originario della val di Fiemme.

 

A conclusione delle iniziative pubbliche, sabato, si terrà una messa, alle 19, nella parrocchiale, in suffragio di don Fiore Menguzzo e famiglia, di Clorinda Menguzzato e di tutti i caduti del Tesino nella Seconda guerra mondiale.

 

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