Il ministero; salviamo i cuccioli di Daniza. La Lav: i due orsetti  in pericolo

Una strategia per il monitoraggio e la tutela dei due orsetti figli di Daniza, l'orsa morta dopo un tentativo di narcosi in Trentino, è quella sta mettendo in campo il ministero dell'Ambiente, d'intesa con il Corpo Forestale dello Stato e l'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra). Lo rende noto il dicastero precisando che tale strategia sarà coordinata e condivisa con la Provincia Autonoma di Trento, responsabile della gestione degli orsi e del progetto di ripopolamento 

Orsa Daniza con i cuccioliUna strategia per il monitoraggio e la tutela dei due orsetti figli di Daniza, l'orsa morta dopo un tentativo di narcosi attuato dal personale della Provincia di Trento, è quella che sta mettendo in campo il ministero dell'Ambiente, d'intesa con il Corpo Forestale dello Stato e l'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra). Lo rende noto il dicastero precisando che tale strategia sarà coordinata e condivisa con la stessa Provincia , responsabile della gestione degli orsi e del progetto europeo di ripopolamento.

 

"Dal primo momento, dopo la morte di Daniza - si legge nella nota - l'attenzione del ministero dell'Ambiente è stata rivolta ai cuccioli che vanno protetti, aiutati, tutelati per consentire loro di crescere e acquisire l'autonomia necessaria a cavarsela da soli nei boschi alpini. In questa direzione il ministero si sta muovendo, nella consapevolezza della complessità del compito ma anche dell'importanza dell'obiettivo della sopravvivenza dei due piccoli orsi". Durante una recente riunione svoltasi al ministero con Corpo Forestale dello Stato e Ispra "è stata delineata una linea d'azione che nei prossimi giorni sarà discussa con la Provincia Autonoma di Trento. È emersa l'opportunità di non ricorrere alla narcosi per 'marcarè anche il secondo cucciolo e la disponibilità del Corpo Forestale dello Stato di mettere a disposizione un elicottero per seguire a distanza gli orsetti, prestare eventualmente assistenza e monitorarne, e, ove necessario e possibile, agevolarne, l'alimentazione".

 

Una collaborazione è stata inoltre avviata fra il Corpo forestale dello Stato e il Corpo Forestale della Provincia Autonoma di Trento, in linea anche con le indicazioni della Procura della Repubblica che cura l'inchiesta sugli eventuali maltrattamenti ai cuccioli in seguito alla morte della madre.

 

Un grido d'allarme sul destino dei due cuccioli rimasti è stato nuovamente lanciato dalla Lav (Lega antivisezione), che in un comunicato del 2 ottobre scrive: «Ogni giorno che passa senza mettere in atto le necessarie azioni può rivelarsi fatale per i cuccioli orfani di Daniza. Con le dirette conseguenze di responsabilità”. Così la LAV ha notificato al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al Direttore Generale per la protezione della natura del Ministero, Renato Grimaldi, la formale richiesta di affidare urgentemente al Corpo Forestale dello Stato l’intervento a tutela degli orsetti “con modalità decisionali e operative, eseguendo e rafforzando l’Atto firmato il 17 settembre scorso dal Procuratore Capo della Repubblica Giuseppe Amato mai attuato fino ad oggi.

 

Nonostante sia pacifico - prosegue la Lav - che il Ministro e il Ministero abbiano una diretta competenza, stiamo assistendo a una assenza di intervento, se non addirittura a un disimpegno sulla tematica – scrive la LAV nella lettera diffusa integralmente – contrariamente a quanto affermato dal vostro organo tecnico, l’Ispra, e dalla Provincia di Trento, la letteratura scientifica rileva che la sopravvivenza dei cuccioli è ad altissimo rischio per la loro tenera età senza più gli insegnamenti della madre, la mancanza di esperienza a poche settimane dall’inverno e dal letargo che non conoscono, i pericoli legati alla fame, ai bracconieri, a incidenti di vario genere.

Proprio le esigenze nutrizionali attuali pre-letargo e di accrescimento corporeo - osservano gli esperti dell'organizzazione - potrebbero, a 22 giorni dal tragico giorno, spingerli sempre più spesso verso le abitazioni e quindi a riproporre le stesse problematiche che hanno condotto, a nostro avviso senza basi legali e scientifiche, a emanare l’Ordinanza di cattura, fatale, per Daniza.

 

Inoltre - conclude l'associazione animalista - il fatto di radiolocalizzare uno solo dei cuccioli non fornisce indicazioni sulla sua buona salute e se si stia alimentando adeguatamente, la radiolocalizzazione peraltro ha un margine di errore alto e se si dovesse rilevare l’assenza di movimento tale informazione può giungere quando ormai è troppo tardi, mentre per l’altro cucciolo la Provincia si affida alle sole ed eventuali riprese dei cittadini – conclude la LAV – si deve dare la possibilità ai due cuccioli di rimanere selvatici e non essere ingabbiati in uno zoo, ma questo con atti totalmente diversi da quelli effettuati fino ad oggi dalla sola Provincia di Trento e che li comunica solo parzialmente e saltuariamente, due volte in tre settimane».

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