Sovraffollamento di cinghiali in valle di Ledro: proteste

I cinghiali in val di Ledro rappresentano un problema. Lo scrivono Gianpietro Patelli, Gianfranco Feretti, Mirco Bertoni, Anna Taranto, Roberto Maestrelli ed Enrico Campana. Ma tutto partirebbe dal disboscamento messo in atto da tempo. Malga Bezzecca e i pascoli di passo Dil sarebbero ormai «sotto il dominio di questi ungulati e qua e là - scrivono i cittadini - sono comparsi sugli alberi capanni dove i cacciatori si dovrebbero disporre per la caccia a questi dannosi animali., tuttavia di cacciatori non vi è traccia»

cinghialiI cinghiali in val di Ledro rappresentano un problema. Lo scrivono Gianpietro Patelli, Gianfranco Feretti, Mirco Bertoni, Anna Taranto, Roberto Maestrelli ed Enrico Campana. Ma tutto partirebbe dal disboscamento messo in atto da tempo. 
 
«Da qualche anno il comune di Ledro persegue in località Tremalzo a un corposo abbattimento di alberi con la motivazione di ripristinare a pascolo ciò che il bosco si è preso in tanti anni. Tali tagli hanno interessato in maniera massiccia il Caset e la malga Bezzecca in primo luogo ma anche altri appezzamenti e altri ancora sono in programma. Ciò ha dato alito a qualche protesta da parte di fungaioli e turisti amanti di questa bella località che è Tremalzo, protesta purtroppo ignorata dalla locale amministrazione. Chi da molti anni frequenta Tremalzo si è reso perfettamente conto di quanto danno ambientale si sia recato a questa località che invece avrebbe bisogno d'investimenti per qualificare e ampliare la sua offerta turistica soprattutto quella invernale. L'abbattimento degli alberi è giustificato con la necessità di ampliare i pascoli esistenti, pascoli che invece sono diventati in questi ultimi anni bivacco e terreno di scorrerie di numerosissimi cinghiali, che ne hanno devastata grande parte tanto da sembrare essere stati arati». 
 
Malga Bezzecca e i pascoli di passo Dil sarebbero ormai «sotto il dominio di questi ungulati e qua e là - scrivono i cittadini - sono comparsi sugli alberi capanni dove i cacciatori si dovrebbero disporre per la caccia a questi dannosi animali., tuttavia di cacciatori non vi è traccia. La distruzione dei pascoli pare al momento non avere ostacoli se non il rammarico e rincrescimento da parte dei molti frequentatori e dei malghesi che qui hanno il loro bestiame. Che fanno Comune e Provincia per porre fine a questo nuovo scempio del territorio? Possibile che non si possa organizzare una sistematica caccia a questi ungulati? Perché non si mettono i cacciatori nelle condizioni di potere 
effettivamente e concretamente cacciare questi animali? Che senso ha abbattere alberi per ripristinare o ampliare pascoli per poi permetterne la devastazione? Per Tremalzo è necessaria una politica ambientale a tutela del suo territorio e non della sua distruzione».
 

comments powered by Disqus