Assalto armato al Mercatone Uno.  Commessi ancora sotto shock

Mezz'ora dopo la rapina, i commessi del Mercatone Uno sono ancora provati e sotto shock. Sono giovani, cercano di farsi forza l'un l'altro, ma l'esperienza provata sulla loro pelle questa volta è stata davvero forte. Molti stanno per parecchio tempo al cellulare a raccontare ad amici e genitori ciò che è accaduto poco prima: cinque minuti di follia in balia di quattro malviventi armati di pistola. Hanno dovuto ricostruire più volte agli inquirenti l'accadutoNel video di Patrizia Todesco parla la rapinata

di Patrizia Todesco

nuova_cartellaimg_0320_11018609SAN MICHELE - Mezz'ora dopo la rapina, i commessi del Mercatone Uno sono ancora provati e sotto shock. Sono giovani, cercano di farsi forza l'un l'altro, ma l'esperienza provata sulla loro pelle questa volta è stata davvero forte.
Molti stanno per parecchio tempo al cellulare a raccontare ad amici e genitori ciò che è accaduto poco prima: cinque minuti di follia in balia di quattro malviventi armati di pistola. Hanno dovuto ricostruire più volte agli inquirenti l'accaduto, prima sul posto, poi nella caserma dei carabinieri di San Michele all'Adige, dove sono stati accompagnati per la deposizione.
«Erano in quattro, con il passamontagna. Li ho visti  entrare e subito mi sono detto: "Deve far freddo fuori". Al momento non ho capito, non pensavo ad una rapina. Poi uno di loro ha alzato la pistola e mi ha detto: "Fermo lì dove sei"», racconta il dipendente che si trovava nel punto vendita dei cellulari, a fianco della gioielleria. E prosegue: «Appena il malvivente mi ha girato le spalle ed è andato a rompere le vetrine dei gioielli, mi sono defilato entrando in un ufficio. Lì dentro sentivo la commessa della gioielleria urlare e piangere per la paura».
Vetri ovunque sul pavimento.
La ragazza al front office, che si trova proprio all'ingresso sulla sinistra, è stata avvicinata da uno dei quattro banditi con il volto coperto. «Mi è venuto vicino - racconta la dipendente del Mercatone - gli ho detto che soldi non ne avevo. Lui mi ha risposto: "Stai calma, non ti faccio niente"».
È stata un'azione velocissima, durata pochi minuti. La più provata è la commessa della gioielleria: i colleghi l'hanno vista tremare come una foglia e poi scoppiare in un pianto a dirotto. Anche la cassiera, la seconda principale vittima della rapina, è stremata.
Il caporeperato del Mercatone Uno, Luigi Piscopo, ricostruisce i drammatici momento dell'assalto armato: «Sono entrate quattro persone incappucciate e armate. Sono andate nel reparto oro e hanno iniziato a rompere le vetrine e i vetri. Una persona armata si è avvicinata allo sportello, mentre gli altri prendevano oro, gioielli e diamanti. Poi si sono avvicinati alla cassa e hanno preso i soldi, puntando la pistola contro la cassiera. Infine sono fuggiti, hanno imboccato l'uscita e con la macchina sono usciti dal cancello diretti verso Trento».
L'allarme alla centrale operativa dei carabinieri è arrivato pochi istanti dopo ed è stato subito diramato alle pattuglie sul territorio. Si cercava un'auto con targa straniera con quattro o cinque persone a bordo. Una vettura simile è stata intercettata all'altezza di Lavis. Sfrecciava verso sud, in direzione Trento.
Mentre tutte le pattuglie in servizio sono andate alla ricerca dei banditi in fuga, al Mercatone Uno sono arrivati gli uomini del nucleo investigativo provinciale, con il tenente colonnello Paolo Puntel ed il capitano Alessandro Firinu, che hanno sentito i commessi. I carabinieri della scientifica si sono messi alla ricerca di indizi ed impronte.

 

Parla la rapinata

 

 
Parla il caporeparto
 

 

comments powered by Disqus