Acciaieria di Borgo, denuncia per disastro ambientale

Si profila un’altra denuncia a carico dell’acciaieria di Borgo. Una denuncia per disastro ambientale, oltre che per lesioni personali aggravate e omicidio colposo. Lo annuncia il Comitato 26 gennaio presentando i risultati della analisi nanodiagnostiche sui residui di biopsia di due pazienti vittime di un linfoma (una deceduta, l’altra sopravvissuta) che hanno respirato le emissioni dell’impianto di cui è stata di recente annunciata la riapertura, affidata alla gestione del gruppo Klesch

Si profila un’altra denuncia a carico dell’acciaieria di Borgo. Una denuncia per disastro ambientale, oltre che per lesioni personali aggravate e omicidio colposo. Lo annuncia il Comitato 26 gennaio presentando i risultati della analisi nanodiagnostiche sui residui di biopsia di due pazienti vittime di un linfoma (una deceduta, l’altra sopravvissuta) che hanno respirato le emissioni dell’impianto di cui è stata di recente annunciata la riapertura, affidata alla gestione del gruppo Klesch. In entrambi i casi sono state riscontrate quantità elevate di particolato metallico, micro particelle di ferro, cromo e nichel frutto della fusione dell’acciaio ad alte temperature. Il Comitato, con l’avvocato Mario Giuliano e il medico Roberto Cappelletti, chiede da subito di stoppare l’attività dell’acciaieria, in quanto l’impianto non è in grado di controllare le emissioni diffuse, dieci volte superiori alle emissioni attraverso il camino.

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