Sondaggio per fusione  con Daone e Praso

Il sindaco di Bersone: «Oggi Bersone, Praso e Daone (in tutto 1.300 abitanti) viaggiano già con grande sintonia, avendo alcuni servizi in comune da anni: vedi l'ufficio tecnico intercomunale ed il servizio tributi. In cantiere, poi, c'è il progetto di teleriscaldamento, che partirà prossimamente e che coinvolgerà nuovamente i tre Comuni»

di Giuliano Beltrami

BersoneBERSONE - Se il buon giorno si vede dal mattino... «Siamo sulla buona strada». È questo il commento del sindaco di Bersone Lener Bugna dopo l'assemblea della cittadinanza convocata dall'Amministrazione comunale con la presenza degli amministratori di Ledro (sindaco, vice e un assessore) e del direttore del Consorzio dei Comuni trentini Ceschi . Ricordiamo che Ledro è reduce da una fusione di sei Comuni.


L'ordine del giorno riguardava proprio il progetto di fusione tra i Comuni di Bersone, Daone e Praso, e questa era la prima assemblea della cittadinanza. Seguiranno Praso lunedì e Daone giovedì prossimo. Il 6 maggio è prevista un incontro delle tre comunità unite, mentre domenica 26 maggio è in programma una consultazione (referendaria, ma informale) per capire come la pensino gli elettori dei tre paesi.


«L'unico dubbio sollevato - commenta il sindaco di Bersone - era riferito alla strutturazione attuale del progetto. In altre parole, c'è stato chi ci ha chiesto perché non si possa pensare ad una fusione anche con Pieve di Bono e Prezzo. Abbiamo risposto che oggi Bersone, Praso e Daone (in tutto 1.300 abitanti) viaggiano già con grande sintonia, avendo alcuni servizi in comune da anni: vedi l'ufficio tecnico intercomunale ed il servizio tributi. In cantiere, poi, c'è il progetto di teleriscaldamento, che partirà prossimamente e che coinvolgerà nuovamente i tre Comuni».


Lener Bugna non ha eliminato alcuna possibilità futura, anche se i tempi per questa fusione sono segnati, sempre che la popolazione si esprima in senso positivo.
«Con Pieve di Bono e Prezzo - ha sottolineato - c'è un ottimo rapporto: prima di Pasqua ci siamo incontrati come amministratori per ragionare delle gestioni associate».
Alla domanda, 1.300 abitanti non sono troppo pochi per un nuovo Comune? Bugna risponde: «Non avremo molti abitanti, ma se uniamo i nostri territori avremo il Comune più grande del Trentino. E un territorio così ampio ha le sue complessità nella gestione».


Quindi il primo passo è fatto. «Verso la fusione, senza passare dall'unione», avverte il sindaco di Bersone. «Se percorriamo la strada condivisa con il Consorzio dei Comuni e con gli uffici regionali, arriviamo al 2015 (anno di elezioni) con un Comune unico. È chiaro che per andare avanti dobbiamo però ottenere l'avallo della popolazione. Ecco perché sono stati fissati tutti i momenti di incontro ed il "sondaggio" del 26 maggio. Comunque mi sembra che l'interesse sia forte: d'altra parte, se si pensa che all'incontro dell'altra sera era presente un centinaio di persone su una popolazione di meno di 300 anime...».

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