Sagra della ciuìga  Lav: si deve vietare

La Lav (Lega contro la vivisezione) si scaglia contro una delle feste trentine più conosciute: «La ciuìga è nata come un cibo per i poveri, destinato a stomaci vuoti e bocche grandi, recita l’articolo del 31 ottobre scorso. Ma la vera povertà dove sta? Non è forse una povertà maggiore quella di uccidere e cibarsi di chi è ancora più povero e, soprattutto, indifeso? Non ci sembra una tradizione da tramandare di anno in anno e di cui essere fieri» Dite la vostra

Il comunicato della Lav

 

ciuìgaNo alla sagra della Ciuìga per dire no a tutte le sagre e alle feste che promuovono, anzi si fondano, sul mangiare animali. Ogni occasione è buona per far festa ed ogni paese, grande o piccolo che sia, ha bisogno di ricavarsi uno spazio, un cantuccio tutto suo nel marasma dei 365 giorni che compongono l’anno solare. Fin qui niente di male, far festa è bello e sicuramente ogni piccolo paese ha qualcosa di originale da offrire alla sua gente, ai vicini e ai turisti. Invece tra le svariate offerte c’è sempre un denominatore comune, la sofferenza degli animali. 

 

La ciuìga è nata come un cibo per i poveri, destinato a stomaci vuoti e bocche grandi, recita l’articolo del 31 ottobre scorso. Ma la vera povertà dove sta? Non è forse una povertà maggiore quella di uccidere e cibarsi di chi è ancora più povero e, soprattutto, indifeso? Non ci sembra una tradizione da tramandare di anno in anno e di cui essere fieri.

 

 

Ma perché non cerchiamo di guardare oltre e pensiamo che ogni ciuìga, come ogni bistecca o salume, sono il prodotto finale di una catena di sofferenze indicibili per animali indifesi e intelligenti, animali che provano emozioni come noi esseri umani, come il nostro cane o il nostro gatto. Perché imprigionarli, sfruttarli tutta la vita per poi ucciderli senza pietà quando si può farne a meno? Eh, già, si può vivere senza mangiare gli animali ed oltre ad essere più sano per il nostro organismo e più sostenibile per il nostro pianeta è anche tremendamente più bello mangiare sapendo di non fare del male a nessuno, perché è giusto ricordare che quando si mangia una ciuìga non si mangia qualcosa ma qualcuno.

 

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