L'amore non vince, ma il conto è salvo

Cercava l'amore e invece si è ritrovato il conto corrente prosciugato. Ma stavolta sebbene l'amore non abbia trionfato c'è stato ugualmente il lieto fine perché a trionfare è stata la giustizia. Ieri, infatti, la 24enne residente a Verona, che aveva irretito un giovane della Valle di Cembra, e il suo compagno che l'aveva aiutata nella truffa sono stati condannati rispettivamente a 15 e 18 mesi di reclusione. E dovranno risarcire il trentino innamorato con 70 mila euro

fedi, matrimonioTRENTO - L'amore, va detto subito, questa volta non ha trionfato. Ma perlomeno il giovane della val di Cembra che cercava l'amore e invece si è ritrovato con il conto corrente prosciugato, ha avuto una piccola rivincita. Perlomeno sul piano economico.  Antonia Accardi, 24enne originaria di Mazara del Vallo trapiantata a Verona e il suo compagno, il  romeno Andrei Aschiopoaie, sono stati condannati la prima a un anno e tre mesi di reclusione e il compagno a un anno e sei mesi. Inoltre il giudice li ha condannati ad un risarcimento di 70 mila euro (65 mila in solido e 5 mila solo l'uomo).
 
L'accusa nei confronti della coppia era quella di aver architettato una truffa da 40 mila euro. Intenerito dalla storia strappalacrime di un'avvenente ventenne - sommersa dai debiti per colpa di un datore di lavoro fallito e pure malata - la vittima si era innamorata di lei e aveva consegnato alla donna migliaia di euro. Quello che il poveretto non sapeva era di essere attore inconsapevole di una commedia rodata come dimostrano gli atti dell'inchiesta del 2011 della procura di Grosseto, che ha portato all'arresto della coppia.
 
Per il giovane trentino i guai iniziano nell'agosto 2010, quando risponde ad un annuncio su un sito di incontri: «Cerco uomo serio e generoso che voglia creare una famiglia». Al giovane non è parso vero poter conoscere questa fanciulla dai modi gentili ma dal cuore spezzato dai tanti problemi.
I due si conoscono e il compagno di lei, presentato come un fratello, partecipa ad ogni incontro. La bellezza della ragazza oltre che le tante sfortune che lei racconta di avere fanno dell'innamorato una facile preda. E così il giovane, che la considerarla come una fidanzata, inizia ad assecondare tutte le sue richieste economiche.Secondo l'accusa la ragazza, fingendosi interessata al poveretto e prospettando di volta in volta drammatiche situazioni, sarebbe riuscita a farsi consegnare - sia in contanti che con ricariche su carte Postepay intestate a lei o al compagno - oltre 20 mila euro. Richieste di denaro giustificate con l'urgenza di denaro liquido in attesa che l'ex datore di lavoro fallito saldasse il suo debito e perfino con costose cure mediche per curare un nodulo al seno.
 
Con la scusa di dovere avviare un nuovo lavoro - anche se senza patente - la donna avrebbe convinto il giovane a sottoscrivere un finanziamento da 19.250 euro per acquistare un'automobile, una bella Golf 2.0. Un mezzo che la donna, spiegando di essere già perseguitata dai creditori, chiede di intestare al presunto  «fratello», in realtà amante. Quanto al fatto che questi risultasse nato in Romania, ecco pronta una spiegazione: era stato adottato. Ma poi c'erano la riparazione della macchina da pagare, una contravvenzione da mille euro per le gomme fuori norma, le spese per il viaggio in Sicilia dalla famiglia, i soldi per evitare uno sfratto, il denaro necessario per liberarsi di un creditore che le impediva di lasciare il meridione e quello per tornare in Trentino, dove avrebbero dovuto vivere insieme. E così, nel giro di tre mesi, dal conto corrente del trentino sarebbero usciti 40 mila euro. Quando a capito che forse c'era qualcosa che non andava e ha iniziato a chiedere la restituzione del denaro i modi affettuosi dei due sono cambiati e dalle dolci parole il finto fratello sarebbe passato ai fatti.
 
«Posso procurarmi una pistola e un coltello», avrebbe detto all'ingenuo innamorato, intimandogli di non farsi più vedere. Alla fine al trentino, con il cuore infranto e il conto in rosso, non è rimasto altro da fare che sporgere denuncia. Nei giorni scorsi, come detto, la rivincita. Niente amore, ma perlomeno un risarcimento economico per il dolore patito e gli ammanchi.

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