L'eutanasia al cane?  Non è automatica

Si deciderà nei prossimi giorni il destino del pitbull che sabato ha azzannato e ucciso Yuki alla stazione ferroviaria. Il cane, ottenuto il nulla osta della proprietaria, dovrà essere valutato da un veterinario esperto in comportamento animale e solo a quel punto si deciderà se sarà possibile per lui seguire un percorso di riabilitazione oppure se è inevitabile la sua soppressione. In Trentino sono 50 mila i cani iscritti all'anagrafe canina e di questi 220 sono pitbull. Giovanni Bucci fa parte dell'ordine dei medici veterinari e si occupa in particolare dei piccoli animali

siringa.JPGTRENTO - Si deciderà nei prossimi giorni il destino del pitbull che sabato ha azzannato e ucciso Yuki alla stazione ferroviaria. Il cane, ottenuto il nulla osta della proprietaria, dovrà essere valutato da un veterinario esperto in comportamento animale e solo a quel punto si deciderà se sarà possibile per lui seguire un percorso di riabilitazione oppure se è inevitabile la sua soppressione. In Trentino sono 50 mila i cani iscritti all'anagrafe canina e di questi 220 sono pitbull. Giovanni Bucci fa parte dell'ordine dei medici veterinari e si occupa in particolare dei piccoli animali.


«Il problema che si pone ora - spiega - è quello di ricostruire la storia del cane. Se ci sono stati precedenti episodi di aggressività questo cane avrebbe dovuto essere inserito nel registro degli animali pericolosi e quindi essere stato poi soggetto ad una serie di verifiche». In pratica, una volta iscritti in questi registri, gli animali ritenuti pericolosi vengono sottoposti ad una valutazione da parte del personale veterinario. In automatico sono previste delle restrizioni come quella di non affidarli a minori, a persone con problemi con la giustizia e altre. Fatta la valutazione, viene stabilito se c'è l'obbligo di far seguire un percorso riabilitativo o di adottare misure di custodia più restrittive.
L'esperto spiega che le aggressioni tra cani possono avvenire per diversi motivi.

 

«Si va dalla scaramuccia amorosa, alla lite per possesso dell'osso, fino ad arrivare ai cani veramente pericolosi. Non è mai una questione di razza. Spesso si tende a bollare certi cani come aggressivi, ma in realtà non è così. Esistono cani aggressivi in tutte le razze, la differenza è legata alla taglia dell'animale». Oltre alla razza e alla taglia, sul comportamento dell'animale incide molto anche il padrone.


«L'aggressività è un qualcosa che fa parte degli istinti naturali di tutti tutte le specie carnivore. Come l'aggressività viene indirizzata è un'altra cosa. Il cane ben educato non è mai aggressivo verso le persone o i suoi simili. A volte, o per carenze educative, o per brutte esperienze, o perché gli animali non stanno bene, i cani possono però essere pericolosi. La valutazione comportamentale viene fatta proprio per capire questo, cosa abbia spinto l'animale ad avere una determinata reazione».

 

Bucci sottolinea come l'impianto legislativo esistente nella nostra provincia sia buono, ma occorra una maggiore consapevolezza, da parte anche dei proprietari degli animali, degli obblighi che hanno e delle possibilità dal punto di vista terapeutico. La soppressione del pitbull rimane al momento ancora un'ipotesi considerato che la legge vieta eutanasia dell'animale senza diagnosi precise da parte di un veterinario esperto. Quando vi è l'ok del padrone e del veterinario la soppressione avviene anche per evitare che l'animale venga confinato a vita.


«Va detto che nella maggior parte dei casi, anche quando hanno avuto comportamenti aggressivi, i cani possono essere recuperati. Certo non diventano dei santi che possono essere lasciati a giocare con bambini, ma con un percorso idoneo e con un padrone preparato possono essere reinseriti».
Nel corso di quest'anno è stata condotta un'indagine molto particolareggiata anche sulla percezione dell'aggressività dei cani in Provincia. Da questo lavoro ne sono nati degli opuscoli in distribuzione in questi giorni e destinati ai veterinari e ai proprietari con l'obiettivo di aiutare a comprendere i problemi comportamentali e le possibilità di aiuto esistenti.

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