Il sesso virtuale sul web spegne le inibizioni

Il sesso "virtuale" attraverso la Rete, in crescita tra giovani e giovanissimi, rende meno prudenti nella vita di tutti i giorni, spegnendo le inibizioni. È il nuovo allarme lanciato oggi dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo): «Il sesso virtuale - affermano gli esperti - riduce le precauzioni nella vita reale; il web, cioè, abbassa le inibizioni dei giovani, e così crescono rapporti non protetti e comportamenti a rischio». In altri termini, l'abitudine ad una sessualità sempre più eplicita su Internet si traduce in rapporti non protetti nella quotidianità. Un caso emblematico è quello della Gran Bretagna: in questo paese, affermano i ginecologi, è stata riscontrata una forte correlazione tra le aree in cui Facebook è molto popolare e il numero di persone affette da sifilide, con i dati che indicano un +400% dei casi di contagio

WebROMA - Il sesso "virtuale" attraverso la Rete, in crescita tra giovani e giovanissimi, rende meno prudenti nella vita di tutti i giorni, spegnendo le inibizioni. È il nuovo allarme lanciato oggi dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo): «Il sesso virtuale - affermano gli esperti - riduce le precauzioni nella vita reale; il web, cioè, abbassa le inibizioni dei giovani, e così crescono rapporti non protetti e comportamenti a rischio». «La soglia del pericolo - ha avvertito il consigliere nazionale Sigo Emilio Arisi in occasione del convegno nazionale della Società dal titolo "Adolescenti, sesso, internet e tv: comportamenti virtuali e rischi reali" - è più bassa nei giovani che trascorrono ore in rete scambiandosi messaggi, foto o video ad alto contenuto erotico. E la nostra pratica clinica ci conferma che gli adolescenti usano sempre meno precauzioni, con un aumento di gravidanze indesiderate e, soprattutto, malattie sessualmente trasmissibili». In altri termini, l'abitudine ad una sessualità sempre più eplicita su Internet si traduce in rapporti non protetti nella quotidianità. Un caso emblematico è quello della Gran Bretagna: in questo paese, affermano i ginecologi, è stata riscontrata una forte correlazione tra le aree in cui Facebook è molto popolare e il numero di persone affette da sifilide, con i dati che indicano un +400% dei casi di contagio. Per questo, è il consiglio della Sigo, è «necessaria un'attenta sorveglianza sull'attività dei giovani al pc, per intervenire tempestivamente e scongiurare situazioni drammatiche». (ANSA).


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