Sport / Sci alpino

L'austriaco Feller vince lo slalom a Gurgl, male gli azzurri

Il miglior italiano è l'altoatesino Tobias Kastlunger, che finisce 13°, mentre Alex Vinatzer è solo 26°. Per le donne, annullata la discesa della Gran Becca, tra Zermatt e Cervinia

GURGL. L'austriaco Manuel Feller in 1.47.23 ha vinto lo slalom speciale di cdm di Gurgl, prima gara della stagione dopo i tre annullamenti per maltempo di quelle di Soelden e Zermatt-Cervinia. Per lui, 26 anni, è il terzo successo in carriera in una giornata tutta austriaca sulla pista di casa. Dietro di lui - con l'Austria che in slalom non vinceva da 17 gare.- ci sono infatti i suoi connazionali Marco Schwarz in 1.47.46 e Michael Matt in 1.48.28.

Male l'Italia sulle nevi del comprensorio nel comune di Sölden: il migliore dei due atleti in classifica finale è l'altoatesino Tobias Kastlunger 13° in 1.49.33 con il secondo miglior tempo della seconda manche dopo essere stato 23° alla fine della prima. Per lui è il secondo miglior risultato di coppa in carriera.

Poi c'è l'attesissimo Alex Vinatzer, ma l'altoatesino è troppo rigido e commette troppi errori: conclude solo 26° in 1.50.26 mentre aveva chiuso la manche iniziale in 19/a posizione.

La fase finale della seconda manche è stata anche brevemente interrotta dalla protesta di un gruppetto di giovani ambientalisti in zona traguardo e poi contestati vigorosamente dal campione norvegese Henrik Kristoffersen. Ora gli uomini sono attesi dalla trasferta negli Usa a Beaver Creek, dove nei primi tre giorni di dicembre ci saranno due discese ed un superG.

Gli altri azzurri, dal trentino Stefano Gross al veterano Giuliano Razzoli o hanno inforcato o sono finiti fuori tempo massimo. Tra loro anche il giovane talento Tommaso Sala, ben giustificato però dall'essere tornato in pista dopo una lunga sosta in seguito ad un infortunio con rottura di un piatto tibiale, durante l'estate in allenamento in Argentina.

A Gurgl, la fase finale della seconda manche è stata anche interrotta dalla protesta di un gruppetto di giovani ambientalisti con bengala coloranti in zona traguardo e poi contestati vigorosamente dal campione norvegese Henrik Kristoffersen.

Ora il circo bianco è atteso dalla trasferta negli Usa, a Beaver Creek, dove nei primi tre giorni di dicembre ci saranno due discese ed un superG.

Intanto, settimo annullamento consecutivo per una discesa della Gran Becca, tra Zermatt e Cervinia, tra Svizzera e Italia, a 3500 metri di altitudine.

Il vento fortissimo, dopo qualche rinvio sperando in un miglioramento che non c'è stato, ha infatti fatto annullare anche la prima delle due discese donne in programma. Il tutto dopo l'annullamento una settimana fa delle due discese uomini e dopo che nella passata stagione erano state cancellate - allora per mancanza di neve - le altre quattro gare che dovevano mostrare al mondo dello sci immagini spettacolari ai piedi del Cervino, nella prima manifestazione transnazionale della coppa del mondo.

Domani sulla Gran Becca per Sofia Goggia e compagne è prevista ancora una discesa. La speranza è l'ultima a morire ma nessuno, men che meno tra le atlete, si fa illusioni. Il meteo prevede cielo coperto e probabili nevicate con il vento che resta la grandissima e temibile incognita. A questo punto è evidente, comunque vada a finire domani, che gli organizzatori del circo bianco si debbano interrogare sul senso di fare gare di discesa a questa quota altissima dove le variabili meteo sono tantissime e dove il brutto tempo picchia forte e non perdona.

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