Trento / Il caso

Trilacum, un gioiello di impianto sportivo, ma è chiuso e abbandonato da mesi

Causa giudiziaria fra Asuc e Gruppo sportivo, la mediazione del sindaco Ianeselli ad aprile doveva portare alla soluzione, ma gli usi civici sono ancora in attesa «che ci vengano consegnate le chiavi»: disagi e proteste degli atleti

di Gigi Zoppello

TRENTO. Un bellissimo centro sportivo, con pista di atletica e spogliatoio, chiuso da mesi, invaso dalle erbacce e dal degrado: è il centro Trilacum, nella piana antistante Terlago, ridotto a un fantasma. Eppure centinaia di atleti si allenavano lì ed era una risorsa importante. Ma c’è una bega in corso, e non se ne viene fuori.

Il caso ci viene sollecitato da un genitore, che ha un figlio atleta: «il campo di atletica del Trilacum di Terlago chiuso e abbandonato da tempo. Atletica, calcio, ginnastica, skiroll e tante altre attività: tutti fermi. E’ una lunghissima bega tra paesi, un braccio di ferro con Vigolo Baselga. Ci rimettono solo i nostri ragazzi. Abbiamo scritto al sindaco Ianeselli che si è interessato, ma l’Asuc di Vigolo Baselga non cede. E tanti atleti, anche di livello, devono andare altrove ad allenarsi, è scandaloso».

In realtà non c’entrano i paesi (l’impianto è di proprietà dell’Asuc, che ricade nel Comune di Trento, ma la localizzazione è a ridosso di Terlago). Ma una controversia legale durissima.

Il centro è chiuso dall’inizio del 2021, a seguito della sentenza definitiva di Cassazione (che ribaltava due altre sentenze precedenti) che ne disponeva il cambio di gestione dal Gs Trilacum all’Asuc. Secondo quanto riferito dal presidente Asuc Flavio Franceschini, la consegna formale delle chiavi, che deve avvenire secondo una precisa procedura, era attesa fin dal 31 dicembre 2020. «Fino a quando non ci verranno consegnate le chiavi - aveva precisato in aprile il presidente - non possiamo fare nulla per accelerare la riapertura. Tuttavia è nostra precisa volontà evitare che l’impianto rimanga chiuso, perché a rimetterci sarebbe l’intera comunità».

Nella primavera era in vista un’intesa fra Asuc e Palazzo Thun per il terreno su cui sorge l’impianto sportivo, resa nota dal sindaco Franco Ianeselli nel corso di un consiglio di circoscrizione del Bondone. Ma a gelare tutto erano arrivate le dichiarazioni del presidente degli Usi Civici, Flavio Franceschini: 

«La chiusura del centro sportivo Trilacum di Vigolo Baselga è ascrivibile unicamente alla mancata consegna delle chiavi da parte del Gruppo sportivo Trilacum, non ad una nostra volontà. Appena avverrà il passaggio formale, è nostro proposito chiedere all’amministrazione cittadina un incontro per garantirne l’immediata riapertura». 

La vicenda si innesta su una controversia annosa, riferibile alla costruzione del centro sportivo Trilacum, all’inizio degli anni Ottanta, su un terreno gravato da uso civico. La superficie in questione, un tempo paludosa e soggetta ad allagamento, venne bonificata nel XVIII secolo, per essere poi suddivisa in un centinaio di lotti che - in base alla ricostruzione storica effettuata da Franceschini - venivano assegnati ai residenti bisognosi oppure in situazione di difficoltà economica. La presenza del centro sportivo sull’area in questione ha comportato una vertenza durata più di un decennio.

La soluzione possibile tra Asuc e Comune di Trento prevede lo sgravio del terreno dall’uso civico e la contestuale individuazione di nuovi appezzamenti, di estensione e pregio ambientale equivalenti, da destinare a beni frazionali. Tale operazione richiederà tuttavia del tempo, in quanto le pratiche burocratiche per il passaggio non sono semplici. Nel frattempo, il centro è sempre sbarrato, le erbacce crescono, la pista si rovina e gli atleti… emigrano.

Il Gruppo sportivo, peraltro, ha sempre sostenuto che la decisione è ingiusta: il compianto presidente Tonina, scomparso di recente, aveva sempre ricordato che il Centro sportivo «è stato voluto in primis dalla comunità di Vigolo Baselga che ne ha chiesto la disponibilità dell'area per usi sportivi al Comune di Trento, il quale, lo ha immediatamente messo a disposizione dell'allora neo costituito Gruppo sportivo Trilacum. Il Gs Trilacum con i contributi provinciali e comunali e un grande impegno durato 30 anni, dal 1976 al 2006, ha realizzato direttamente il Centro che da decenni è un importante punto di aggregazione per gli oltre 200 atleti provenienti dalla comunità di Vigolo Baselga, dal comune di Trento e dalla Valle dei Laghi».

Insomma: i terreni erano di Vigolo, il Centro l’ha costruito Terlago, la giurisdizione è del Comune di Trento. Un triangolo letale, che paralizza tutto. Ma le sentenze vanno rispettate. Senza che ci vadano di mezzo gli atleti.

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