Atletica e doping, per 26 azzurri chiesta la squalifica per 2 anni

Sono in corso i deferimenti di 26 atleti azzurri, con richiesta, da parte della Procura Antidoping della Nado-Italia, di 2 anni di squalifica per eluso controllo.

I provvedimenti sono stati decisi in seguito agli sviluppi dell’indagine «Olimpia» condotta dai Nas-Ros dei carabinieri di Trento, su mandato della procura della Repubblica di Bolzano, e agli accertamenti della stessa Procura Antidoping.

Chiesta, invece, l’archiviazione per «mancata reperibilità» ai controlli per 39 dei 65 tesserati Fidal che comparivano nell’indagine.

L’inchiesta era partita dal caso doping che aveva coinvolto il marciatore Alex Schwazer alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012. Ben 38 dei 65 atleti avevano almeno tre mancate comunicazioni (soglia da squalifica). Ma alcuni di essi forse avevano ottemperato in sede Iaaf e la loro posizione potrebbe essere stata stralciata di conseguenza.

Tra i deferiti, i triplisti Donato, Greco e Schembri, i maratoneti Lalli, Pertile e il campione europeo Daniele Meucci, l'ex astista Gibilisco (già ritirato),  il lunghista Andrew Howe e i mezzofondisti Christian Obrist e Silvia Weissteiner. Se dovesse venir accolta la richiesta di squalifica, questi atleti non potrebbero partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016 dove la nazionale azzurra si presenterebbe decisamente azzoppata.  

Tra i 39 archiviati, oltre a Simona La Mantia e Antonietta Di Martino, anche il marciatore Alex Schwazer che, dopo la positività conclamata, sta ora cercando uno sconto di squalifica per poter gareggiare ai prossimi Giochi. Di seguito l'elenco degli atleti deferiti.

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