Impresa Trentin

La Francia rimane ancora una volta a bocca asciutta al Tour de France, dopo aver assaporato a lungo la vittoria con Julien Simon, l'Italia invece trionfa. Lione porta decisamente fortuna ai colori italiani. Dieci anni fa proprio qui vinse Alessandro Petacchi, sempre dello spezzino tre anni fa l'ultima vittoria al Tour de France. Ed è stato un altro sprint a regalare ancora un sorriso dopo settanta tappe: quello vinto con consumata freddezza da Matteo Trentin, 24enne trentino, giovane gregario di Mark Cavendish 

TRENTINPARIGI - Primo Tour de France e prima vittoria tra i professionisti. Matteo Trentin interrompe il digiuno italiano di settanta tappe alla Grande Boucle e, tre anni dopo Petacchi, fa suonare l'Inno di Mameli sulle strade transalpine con una volata a Lione da autentico specialista. "Oggi è stata una giornata impressionante - ha detto il 23enne trentino della Omega Pharma-Quick Spet - Siamo andati fortissimo, al rifornimento ho guardato il contachilometri e stavamo a tutta. Per fortuna poi il gruppo ha mollato e siamo andati regolari".

 

Trentin, sfiancatosi ieri per portare alla vittoria il suo capitano Mark Cavendish, ha corso da veterano: "Ho fatto un pò il furbo, ieri con la squadra abbiamo fatto un lavoro immenso ed avevo il diritto di lavorare meno". Entrato nella fuga a diciotto, ha saputo cogliere al balzo la grande occasione: "Siamo andati tutti d'amore e d'accodo, nell'ultima salita stavo per saltare per crampi e sono rientrato in cima, dove ho limato ancora. Non ho avuto il tempo di pensare, sono rimasto indietro e dopo non so come sono rientrato tra i primi. Avevo il vento in faccia, ho pensato che solo partendo ai 200 metri potevo fare una bella volata. Ed ho capito di aver vinto solo dopo aver superato Albasini". All'arrivo del gruppo, gli hanno tributato un bell'abbraccio tutti gli Omega, a cominciare da Cavendish: "Dopo la vittoria, la cosa che fa più piacere è il ringraziamento di tutta la squadra. Salire sul podio è stato bello, un'altra emozione. Speriamo stanotte di dormire, domani è un'altra giornata dura".

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