Salute / Il caso

Disforia di genere: è polemica sulle ispezioni ministeriali all'ospedale Careggi di Firenze

Dura reazione dell'assessora regionale Alessandra Nardini, che rinfocola la polemica sulle attenzioni critiche del governo Meloni sui percorsi per adolescenti: "I risultati dell'ispezione comunicati non alla Regione ma prima a esponenti politici di destra, che li hanno usati per la campagna elettorale. Una crociata ideologica vergognosa contro la comunità Lgbtqia+, contro i diritti delle famiglie arcobaleno e delle persone trans"

FIRENZE. "Rispetto all'azione ispettiva voluta dal ministro della Salute sui percorsi di affermazione di genere per adolescenti al centro di eccellenza di Careggi, i risultati che sarebbero emersi sono stati comunicati, prima che alla Regione, a esponenti politici di destra, che li hanno rimbalzati sui giornali per farci campagna elettorale".

Sono dure le parole dell'assessore all'istruzione e alla formazione della Regione Toscana, Alessandra Nardini, che rinfocola la polemica sulle attenzioni rivolte dal governo Meloni all'ospedale toscano.

Nardini prosegue e rincara la dose: "È una vergogna. Come sono vergognose le parole di Gasparri, parole che confermano come l'intera operazione sia stata innescata per pura propaganda elettorale e per attaccare il modello toscano di diritti. Provano a raccattare voti sulla pelle delle persone, addirittura di adolescenti che vivono situazioni delicatissime e sulle loro famiglie, senza nessun rispetto per loro e per il lavoro delle professioniste e dei professionisti che lavorano a Careggi.

È sempre più evidente la volontà del Governo Meloni e dei partiti politici che lo sostengono, di continuare la propria crociata ideologica vergognosa contro la comunità LGBTQIA+, come ormai avviene da mesi, in particolare con l'attacco ai diritti delle famiglie arcobaleno e delle persone trans. È fondamentale che il sistema sanitario nazionale pubblico garantisca percorsi adeguati a questi giovani, che devono essere trattati con il massimo rispetto e la massima professionalità, non certo con la furia dell'ideologia a cui la destra piega sempre queste questioni, alla ricerca di titoli sui giornali e di una sistematica riduzione dei diritti.

La Toscana e il suo modello di diritti è nel mirino della destra. Voglio ricordare che siamo stati la prima Regione a dotarci di una legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, una legge che quest'anno festeggia 20 anni in un Paese che, invece, non è ancora riuscito ad approvarne una nazionale. Questa è la destra che gridava di gioia quando in Parlamento fu affossato il Ddl Zan.

La stessa destra che sta cercando di bloccare la trascrizione all'anagrafe delle figlie e dei figli delle famiglie omogenitoriali e che oggi attacca il centro di Careggi. Non permetteremo tutto questo". [Ansa]

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