Salute / L’analisi

Il vaccino Covid ai bambini: la pediatra spiega perché è una buona idea

La dottoressa Lorena Filippi: «La priorità è di proteggere quel bambino dalla malattia e dalle complicanze della malattia. E consentirgli una vita sociale normale»

di Patrizia Todesco

TRENTO. Nella settimana dal 1 al 7 novembre i bambini della fascia nido, materna ed elementari contagiati dal Covid sono stati una cinquantina, 49 per la precisione. La fascia più colpita, tra gli under 12, è quella dei piccoli che frequentano le scuole elementari (29 casi).

È prevista a dicembre la conclusione della revisione che l'Ema sta conducendo sul vaccino di Pfizer/BioNTech nella fascia d'età 5-11 anni ma i pediatri si sono già dichiarati favorevoli.

Lorena Filippi, pediatra sul territorio, tesoriera dell'Ordine dei medici e membro della Fimp (federazione medici pediatri) ritiene indispensabile proteggere i bambini contro la malattia e soprattutto contro le conseguenze a lungo termine.

«Anche se tra i bambini ci sono meno casi questi non possono essere ignorati. Oltre ai casi banali, infatti, abbiamo casi che necessitano di ricovero, anche in terapia intensiva. In questa pandemia, inoltre, in Italia abbiamo contato più di 30 bambini deceduti per Covid. Nei bambini più grandicelli, fino alle medie, in alcuni casi il Covid è associato inoltre al long Covid che si presenta con disturbi respiratori, astenia, dolori muscolari. Una malattia nuova, della quale sappiamo poco, ed è importante vaccinarsi proprio perché così si prevengono anche queste forme».

Un bambino su 7 di quelli che hanno contratto forme gravi di Covid hanno conseguenze a distanza di tempo. Molti genitori, all'idea di far vaccinare il figlio per aumentare la copertura vaccinale e diminuire la circolazione del virus non ci stanno.

Cosa ne pensa?

«Noi pediatri non puntiamo tanto sull'immunità di gregge che ci importa "relativamente", ma siamo interessati alla salute del bambino e quindi siamo interessati a proteggere quel bambino dall'infezione da Covid. Che questo poi porti a una protezione dell'intera comunità, che questo porti a una diminuzione della circolazione del virus sono tutti effetti benefici, ma non è questa la priorità per noi pediatri e le famiglia. La priorità è di proteggere quel bambino dalla malattia e dalle complicanze della malattia. Inoltre è importante garantire ai bambini la possibilità di tornare ad una vita normale, quindi poter andare a scuola, alle feste, al cinema, potersi ritrovare con gli amici in pizzeria. Ne hanno estremo bisogno di una vita normale».

Tra i suoi pazienti della fascia di bambino over 12 che da mesi ormai si possono vaccinare lei ha avuto qualche problema di complicanza o di positività anche dopo il vaccino?

«Io di vaccinati ne ho tanti, circa il 70%, non ho avuto effetti collaterali se non quelli banali e nessun positivo tra i vaccinati».

I genitori hanno paura degli effetti a lungo termine del vaccino?

«Non temerei gli effetti a lungo termine. Ormai sono quasi due anni che si vaccinano milioni persone in tutto il mondo e non c'è da pensare ad effetti a lungo termine di questo vaccino mRna viene eliminato in poco tempo dall'organismo. Mi preoccuperei invece degli effetti a lungo termine della malattia, che quelli no che non conosciamo».

É arrivata anche l'antinfluenzale. In alcune parti d'Italia si è optato per il vaccino spray per i bambini. Da noi?

«L'Azienda quest'anno ha optato per il vaccino intramuscolo che non ha problemi di età. Quello nasale è invece utilizzabile dai 2 ai 18 anni e siccome è fatto da virus attenuato bisogna stare attenti che tutti i conviventi siano sani. Con l'intramuscolo questi accorgimenti non servono perché non c'è nessuna possibilità di trasmissione dell'influenza. Lo spray è comunque acquistabile in farmacia al costo di 34 euro a fronte di un 18-20 euro dell'intramuscolo. L'Azienda fornisce il vaccino gratuitamente dai 6 mesi ai 6 anni e poi sopra nei bambini considerati a rischio. I bambini sani, e ben venga quelli che lo fanno, lo acquistano in farmacia e poi lo somministriamo in ambulatorio».

Perché in questo periodo Covid è altrettanto importante proteggersi anche dall'influenza?

«Perché purtroppo siamo ancora in pandemia e quindi sono costretta ogni volta che un bambino si ammalata con febbre, tosse e raffreddore a fargli un tampone. La vaccinazione antinfluenzale permette ad un bambino di ammalarsi anziché dieci volte in un inverno, magari solo quattro e quindi gli evito anche i tamponi. Quindi io propongo la vaccinazione nell'ottica che i bambini, in questi mesi invernali, rimangano più sani».

In questo periodo stanno circolando anche molti altri virus, tra cui virus respiratorio sinciziale. Conferma?

«Non lancerei allarmi per questo virus perché c'è sempre stato e anche i ricoveri. Il fatto è che non essendo circolato lo scorso anno ora c'è un po' di più. É vero invece che siamo subissati di richieste e chiamate per febbre, tossi, bronchiti. Anche in questo probabilmente è perché lo scorso anno i virus hanno girato poco e quest'anno trovano parecchi bambini che non hanno anticorpi. E le complicanze sono dietro l'angolo. A maggior ragione consiglio la vaccinazione antinfluenzale per far ammalare meno i bambini e poi la vaccinazione anti Covid quanto arriverà».

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