Covid, appello dell'Ordine dei medici trentini «Potenziare sanità territoriale, test e cure a domicilio» Anche il Trentino rischia di passare in zona arancione

Nuovo appello dell'Ordine dei medici trentini sulla necessità di potenziare i prsidi sanitari territoriali per far fronte all'epidemia.

Intanto, il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, in quarantena nella sua casa ad Ala, invita tutti al massimo rispetto delle misure di prevenzione e spiega in un'intervista sull'Adige che  «questa sarà la settimana decisiva, con il rischio di diventare a breve zona arancione e tutto quello che ne consegue».

Oggi ci sarà un confronto telefonico tra Fugatti e il ministro Roberto Speranza: potrebbe scaturirne un accordo su nuove misure di prevenzione, una stretta come quelel concordate e in vigore da dopodomani da Veneto, Friuli ed Emilia Romagna. Oppure si stabilirà come gestire il passaggio del Trentino in zona arancione, con tutte le restrizioni previste.

L'Ordine dei medici ha manifestato preoccupazione sia per i numeri in aumento (ieri otto decessi e nuovi ricoveri) sia per l'atteggiamento di una parte della popolazione, «che forse non si rende conto della gravità della situazione e non risponde con il dovuto senso di responsabilità alle indicazioni formulate sia a livello politico che sanitario per combattere più efficacemente il Covid 19».

Le richieste sono: potenziare la medicina del territorio e le unità Usca, tamponi disponibili in maniera rapida per i sintomatici e per i medici, una comunicazione più incisiva sui comportamenti responsabili che i cittadini devono tenere e infine una maggior consapevolezza del ritardo che quesa emergenza sta provocando nelal cura delle altre patologie.

Come a livello nazionale, anche a livello trentino i medici sono preoccupati per un possibile collasso del sistema ospedaliero e sanitario di fronte all'avanzare del Covid 19.

Tutto questo il presidente dell'Ordine, Marco Ioppi, lo ha sintetizzato in una nota che riassume anche quello che l'Ordine avrebbe voluto illustrare al presidente della Provincia, in un incontro già programmato il 4 novembre scorso. Incontro saltato per la positività al Covid di Fugatti ma che in realtà il presidente dell'Ordine aveva chiesto di avere molto prima, considerate le nove lettere inviate e alle quali non ha ricevuto risposta.

Le lettere indicavano una serie di suggerimenti e proposte dell'Ordine per combattere l'epidemia.

«Innanzitutto – scrive il dottor Ioppi – è necessario potenziare subito la medicina del territorio anche per evitare il collasso degli ospedali. In questo senso è necessario studiare ed adottare in tempi brevissimi un protocollo unico per la gestione domiciliare dei pazienti Covid 19 sull'esempio di quanto fatto da altre Asl, quale quella di Torino. Un protocollo che dia ai medici di base indicazioni e parametri precisi in modo da permettere loro di intervenire in loco evitando intasamenti sia ai pronto soccorsi sia negli ospedali. Parimenti vanno potenziate le unità speciali Usca (Unità speciali di continuità assistenziali). Oggi in Trentino sono 13 ma bisogna raddoppiarle».

Altro aspetto riguarda i medici. «È urgente che periodicamente i medici – e più in generale tutto il personale ospedaliero – venga sottoposto a tamponi molecolari. Chi opera in prima fila è sempre sotto stress ed ha bisogno di sicurezza e serenità». Stesso discorso per la popolazione. «È necessario aumentare in misura massiccia il ricorso ai tamponi, specie al comparire dei primi sintomi. È importante che si trovi un sistema per avere risposte rapide all'esito dei tamponi».

Secondo l'Ordine sarebbe anche opportuna una comunicazione rivolta ai cittadini «che eviti enfasi e proclami ma sia più attenta a fornire indicazioni utili per creare comportamenti responsabili da parte di tutti».
Infine l'Ordine segnala il rischio che il Covid 19 porti a sottovalutare o a ritardare le cure per altre patologie. «Anche se il momento è difficile ogni paziente ha il diritto di essere curato con tempestività e in piena completezza».

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