Nel mondo ci sono ancora 1,1 miliardi di fumatori

Nel mondo ci sono ancora 1,1 miliardi di fumatori, l’80% dei quali in paesi a basso e medio reddito, e i progressi nella riduzione di questo numero sono troppo lenti.

Lo afferma un rapporto presentato alla Conferenza sulla convenzione quadro dell’Oms per il controllo del tabacco (FCTC).
Secondo il documento circa metà dei 137 paesi che fanno parte della convenzione, che dal 2005 stabilisce le migliori politiche contro il fumo, stanno vedendo negli ultimi anni una diminuzione dei fumatori mentre nel 13% aumentano e in quarto è stabile. In generale la cifra mondiale è sostanzialmente ferma, nonostante siano sempre di più i paesi che adottano misure contro il tabacco.

«Siamo felici di dire che ci sono progressi evidenti nell’implementazione della maggior parte degli articoli - ha affermato Vera Luiza da Costa e Silva, responsabile del Segretariato FCTC - soprattutto nelle misure sugli ambienti smoke-free, sul packaging e sulla pubblicità».

Durante la presentazione gli esperti dell’Oms sono tornati ad attaccare l’atteggiamento delle industrie del tabacco. «L’interferenza di queste industrie - si legge nel rapporto - combinata con l’emergere di nuovi prodotti del tabacco, continua ad essere considerata la barriera più seria all’implementazione della convenzione».

Proprio questo atteggiamento negativo nei confronti dei nuovi dispositivi, dalle e-cig alle sigarette «che non bruciano», è stato fortemente criticato da un «contro-rapporto» promosso dalla Foundation for a Smoke Free World, che invece promuove l’uso di queste alternative al tabacco, pubblicato sempre oggi.

Entro il 2021, scrivono gli esperti, 55 milioni di persone nel mondo useranno e-cig o sigarette che non bruciano, con un volume d’affari di 35 miliardi di dollari. Il documento cita anche alcuni esempi di risultati ottenuti dai dispositivi. In Giappone ad esempio, si legge, l’introduzione dei dispositivi «heat-not-burn» ha ridotto del 27% il numero di fumatori.

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