Mak, una scommessa vinta: ora è un colosso del mattone

di Fabia Sartori

Un salto nel vuoto ed un ambizioso sogno che si realizza  in meno di 14 anni. Nel 2004 Mirko Pellegrini ha lasciato un impiego pubblico  sicuro per rilevare l'impresa del padre Rino. Ed in pochissimo tempo, insieme  al fratello Andrea, ha trasformato la piccola azienda di famiglia in una  delle principali realtà del settore edilizio trentino. È la storia dei  fratelli Pellegrini, Mirko e Andrea, che oggi sono alla guida della Mak  Costruzioni di Lavis dove trovano lavoro circa 160 dipendenti.

Il fatturato  dell'impresa ha raggiunto i 30 milioni di euro nel 2017, mentre nel 2018  la previsione è di raggiungere i 35 milioni di euro. Insomma, un vero e  proprio colosso firmato «trentino»: basti pensare che il portafoglio dei  lavori acquisiti nel 2017 raggiunge i 67 milioni di euro (dato aggiornato  ad agosto 2017). «Ero una guardia forestale - racconta Mirko Pellegrini,  amministratore unico della Mak Costruzioni - Nel 2004 avevo 30 anni e la  piccola azienda artigiana di mio padre (fondata nel 1973) stava per chiudere.  Io ed Andrea (classe 1978) con un briciolo di incoscienza, coraggio e tanta  voglia di lavorare decidemmo di proseguire con l'attività di famiglia,  ripartendo però da zero». Infatti, se il padre Rino si occupava prevalentemente  del ramo immobiliare e di piccoli lavori artigiani, l'ambizione dei figli  ha portato a strutturare sin da subito la Mak Costruzioni in modo da raggiungere  il mercato sia nel campo delle costruzioni per privati sia nell'ambito  della partecipazione a bandi ed appalti pubblici. Tanto che, attualmente,  la ditta fattura il 50% ad enti pubblici ed il restante 50% a privati (per  lo più multinazionali). Quindi, un'impresa a tutto tondo. E non solamente  per ciò che riguarda le tipologie di edifici realizzati (pubblici e privati).  «Sin dall'inizio - racconta - la nostra scelta è stata quella di gestire  in proprio l'intero processo edilizio di costruzioni civili, alberghiere  o industriali: dalla pianificazione alla consegna chiavi in mano dell'immobile,  passando per la realizzazione e la vendita dell'unità a privati o ad aziende». 

Una curiosità: il nome Mak è la «sintesi» delle iniziali di Mirko, Andrea  e Katia (la moglie di Mirko, anche lei coinvolta nella ditta di famiglia  in fase di avvio). L'azienda opera in tutto il Trentino, certo. Ma anche  nel resto del Nord Italia, in prevalenza nelle regioni ad est: dal Veneto  al Friuli Venezia Giulia. «Prossimamente - aggiunge - prevediamo di estendere  la nostra attività nel nord ovest. Sempre con l'obiettivo di creare utili  per mantenere solida l'impresa e poterli reinvestire su noi stessi». A  Trento la Mak ha recentemente acquisito l'area ex Frizzera/Euromix di via  Brennero. Dalla cui riqualificazione prenderanno vita un edificio commerciale  che ospiterà un negozio a marchio Lidl, un parcheggio di attestamento,  una postazione per il bike sharing e un cicloparcheggio. A breve, poi,  dovrebbe completarsi l'acquisto dell'area ex Tecnoplastica, compresa la  vicina ex Minghetti. Il progetto della Mak, in questo caso, prevede una  grande struttura di vendita adatta ad un supermercato alimentare o ad un  superstore non alimentare, un albergo da 70 stanze, due ristoranti, un  locale sulla terrazza. Mirko Pellegrini non scorda di citare la prima operazione  immobiliare realizzata in Italia col crowdfunding.

«Si tratta dei 40 appartamenti  che abbiamo realizzato in via Barbacovi - spiega - In soli 50 giorni di  crowdfunding abbiamo raccolto 580.000 euro (l'obiettivo era di raggiungere  i 500.000 euro)». La Mak Costruzioni è nata a Palù di Giovo, nel paese  natale di Andrea e Mirko. Cui i due fratelli sono ancora fortemente legati  tanto da sponsorizzare le squadre giovanili di ciclismo e di calcio (U.S.  Montecorona e U.S. Verla). «Ci siamo poi trasferiti a Lavis in affitto  - dice - È del 2012 la nuova sede, che ha già subìto un ampliamento di  200 metri quadrati lo scorso anno. A breve dovremo pensare ad un nuovo  incremento di volume». «Il segreto del nostro successo? - conclude - La  dedizione al lavoro e la perseveranza, l'attenzione alla qualità ed alle  nuove tecnologie, il lavoro di squadra. Senza scordare le idee e le giovani  risorse umane: nel 2016 abbiamo assunto quattro giovani laureati e un neodiplomato.  E quest'anno replicheremo».   

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