Tra i giovani spopola il «bio»: e non solo cibo

Il biologico è un must per i giovan

Il biologico è un must per i giovani. Se oltre il 75% dei consumatori ha un’età compresa tra i 20 e i 50 anni c’è da rilevare come anche i produttori di bio siano, in Italia, tendenzialmente «young».

La scelta biologica si conferma quindi come uno stile di vita: crescono i consumi alimentari, con percentuali a due cifre, ma anche le vendite di cosmesi, i prodotti per la salute, l’igiene e l’oggettistica.

Il trend di crescita della domanda è ormai ben profilato e sarà per questo che l’offerta si sta rapidamente adeguando: non è casuale che circa il 25% dei produttori agricoli italiani, al di sotto dei 40 anni, produce in regime di biologico oppure è in fase di conversione dal metodo colturale convenzionale.

Il dato, invece, arriva a sfiorare il 50% all’interno dell’universo delle start-up.

Altro elemento da analizzare con attenzione è la forte dinamicità produttiva del Sud del Paese: in Italia un ettaro ogni 10 è coltivato con metodo biologico, in Calabria uno ogni 3, in Puglia uno ogni 4, oltre la metà delle aziende ha sede nel Mezzogiorno.

Forti di questi numeri, i produttori del comparto biologico si stanno organizzando con l’obiettivo di raggiungere nel 2020 un incremento della superficie coltivata del 50% e un incremento del valore della produzione del 30%. Nella strategia più complessiva c’è una grande attenzione nella messa a sistema e ottimizzazione delle filiere di prodotto, ma soprattutto si ragiona di commercializzazione, marketing, promozione e comunicazione di prodotto.

STRUTTURA PRODUTTIVA «BIO» IN ITALIA OGGI

60.000 operatori biologici con una crescita, nell’ultimo anno, del 6%.

Tra foraggio, pascoli, cereali e oliveti e vigneti, circa 1,5 milioni di ettari coltivati a Bio, oltre l’11% della SAU nazionale e una crescita annua del 6%.

Non solo produzioni vegetali ma anche zootecnia, con l’allevamento di suini e pollame in crescita di circa 15 punti percentuali.

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