11 milioni di italiani rinunciano a cure per difficoltà economiche

Il ministro Lorenzin: non si fanno le nozze con i fichi secchi

Erano 9 milioni nel 2012 e sono diventati 11 milioni nel 2016 gli italiani che hanno dovuto rinviare o rinunciare a prestazioni sanitarie a causa di difficoltà economiche. È quanto emerge dalla ricerca Censis-Rbm, presentata in occasione del Welfare Day. Sempre più persone quindi non riescono a finanziarsi le prestazioni di cui avrebbe bisogno. In particolare a soffrire il problema sono 2,4 milioni di anziani e 2,2 milioni di millennials, ovvero i nati tra gli anni '80 e il 2000. 

«L'universo della sanità negata tende a dilatarsi"», tra «nuovi confini nell'accesso al pubblico e obbligo di fatto di comprare prestazioni sanitarie» spiega la ricerca Censis-Rbm Assicurazione Salute. Ma meno sanità vuol dire anche «meno salute per chi ha difficoltà economiche o comunque non riesce a pagare di tasca propria le prestazioni nel privato o in intramoenia».

Lorenzin, non si fanno nozze con fichi secchi 

«È chiaro che il Sistema Sanitario deve fare i conti con la grave crisi economica che le famiglie stanno vivendo e che questa indagine Censis ci conferma la necessità di difendere l'aumento previsto del Fondo Sanitario per il 2017-18, che intendiamo utilizzare tra l'altro per sbloccare il turn over. Deve essere chiaro a tutti che non si possono fare le nozze con i fichi secchi» è il commento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

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