Cure odontoiatriche a prezzi agevolati per i poveri Troppe resistenze nell'ambiente, la coop Fidente chiude

di Angelo Conte

Tramonta dopo meno di due anni il progetto della cooperativa di dentisti a tariffe calmierate. La coop Fidente, infatti, è stata posta in liquidazione e liquidatore è stato nominato il presidente Valter Firmani.

Alla base della chiusura della cooperativa, quelle che Ramy Ghazal, dentista impegnato da anni sul fronte delle cure calmierate ai trentini con redditi bassi e collega di Firmani, definisce «difficoltà ambientali».

Il progetto, insomma, secondo i proponenti «non sarebbe stato accolto bene» dal settore dei dentisti.

Che replicano spiegando però che le difficoltà e la chiusura della cooperativa vanno ricercate nelle dinamiche interne alla stessa. 

Il progetto, poi, anche per altre ragioni, non era decollato e nei giorni scorsi è arrivata la decisione di liquidare la cooperativa che si proponeva di dare un servizio di odontoiatria a quei cittadini che erano troppo ricchi per rientrare nell'assistenza a prezzi calmierati garantita dai dentisti convenzionati con la Provincia, ma troppo poveri per permettersi di pagare le cure a prezzi di mercato.

Il progetto, infatti, era partito con 12 studi odontoiatrici che coprivano tutto il Trentino e puntava a dare un servizio a costi bassi alle fasce di popolazione che si trovano, per parametri Icef, subito sopra quelle coperte dalla legge provinciale numero 22 sull'assistenza odontoiatrica calmierata. 

Di fatto, la cooperativa si era data un budget di 600.000 euro per le cure alle persone con Icef che andava da 0,20 a 0,25 (né troppo povere per rientrare nell'assistenza provinciale della legge 22 né troppo ricche per permettersi cure a prezzi di mercato).

Il budget doveva permettere di curare 1.200 persone (100 in media a studio aderente, secondo i primi calcoli) che potevano così avere accesso a cure che, secondo quanto sostenevano allora i promotori della cooperativa, avevano «un costo che si aggira sul 50% di quelli ordinari».

Le attività che rientravano nei 600.000 di budget complessivo erano quelle legate alla prevenzione, devitalizzazioni, protesi mobili (dentiere), chirurgia orale, carie e molto altro ancora. 

Amareggiato Firmani che spiega come «con la chiusura della cooperativa, si segnala un aumento dei casi di chi si rivolge a dentisti in Croazia e ora in Albania per risparmiare». 

Chiusa la cooperativa Fidente, resta comunque l'attività prevista dalla legge 22, anche se ci sono stati dei tagli al budget. «Le risorse sono passate per l'attività diretta - spiega Ghazal - da 5 a 4,5 milioni di euro provenienti dalla Provincia.

Più che una riduzione per motivi politici, si è trattato di un taglio legato ai nuovi budget dell'Azienda sanitaria». 
Come è noto la Provincia sostiene le cure dentali calmierate, dirette (dai dentisti convenzionati) e indirette, grazie appunto alla legge 22. 

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