Medicina narrativa: l'ok degli Ordini dei medici

«La medicina difensiva e il decreto taglia-esami sono conseguenza anche di una mancanza di dialogo e di relazione col paziente, ed è proprio da lì che bisogna ripartire». Ad aprire la strada ad un modo di comunicare diverso tra professionisti sanitari e malati è la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), che ha istituito una commissione specifica dedicata alla medicina narrativa, in quanto «strumento contro l'inappropriatezza», ovvero contro l'eccesso di prescrizioni inutili.

A spiegarlo è il coordinatore del Gruppo di Lavoro «Educazione terapeutica, comunicazione medico-paziente e medicina narrativa» della Fnomceo, Salvatore Amato. «L'obiettivo - aggiunge Amato - è aiutare il medico a stare più vicino alla persona che ha un problema di salute e inserire questo atteggiamento nei percorsi formativi e nella pratica clinica».

Laddove non c'è un rapporto di fiducia tra medico e paziente, infatti, «aumentano denunce e, di conseguenza, la medicina difensiva. La chiave è recuperare una relazione, attraverso un maggior dialogo che viene spesso sacrificato dalla mancanza di tempo» spiega Vito Gaudiano, referente per la Fnomceo del progetto «Fare di più non significa fare meglio» che, insieme all'associazione Slow Medicine, propone una medicina sobria, rispettosa e giusta.

Il cambiamento di prospettiva è in corso ed è importante. Tanto che il tema sarà affrontato anche in occasione del convegno organizzato da Fnomceo e Slow medicine «Scelte sagge in medicina», che si terrà l'8 e 9 aprile a Matera. «Parlare col paziente - conclude Gaudiano, responsabile scientifico del convegno - significa coinvolgerlo nelle scelte che riguardano la sua salute partendo dal presupposto che è una persona specifica con un problema specifico. Che si traduce in un uso più appropriato delle risorse economiche del Servizio Sanitario».

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