Francia, cadaveri "rianimati" per addestrare i futuri chirurghi

La scienza e la tecnologia insieme per permettere ai futuri chirurghi di "allenarsi" operando su cadaveri "rianimati" artificialmente. Accade in Francia dove, entro fine anno, gli specializzandi in medicina potranno effettuare interventi in condizioni verosimili rispetto alla realtà su corpi donati alla scienza, controllando pulsazioni ed eventuali emorragie grazie ad un sistema messo a punto alla Facoltà di medicina di Poitiers da Cyril Brèque da un esperto di biomeccanica che lo ha anche brevettato, battezzandolo "Simlife". Un programma che, quando diventerà operativo, consentirà ai futuri chirurghi di formarsi affrontando situazioni del tutto simili a quelle di una sala operatoria, ma senza rischi per i pazienti.

In Italia la legge vieta l'utilizzo di cadaveri italiani per lavoro e studio, mentre negli altri Paesi questo metodo formativo viene riconosciuto come indispensabile per la didattica. Ad oggi però gli studenti di medicina francesi possono prepararsi sui manichini interattivi, allenarsi alle suture su zampe di maiale o esercitarsi su cadaveri inerti. Per questi motivi è nato il progetto del centro di simulazione, appena inaugurato nella facoltà francese, dove gli studenti possono praticare, ad esempio, un intervento ai reni su un corpo donato alla scienza, scongelato e 'rianimatò in modo da lavorare con organi e tessuti del colore reale, con pulsazioni del tutto verosimili e persino controllare le eventuali emorragie e i parametri vitali.

Al momento i battiti, la respirazione e la circolazione nei corpi 'rianimatì sono controllati con sistemi meccanici, ma l'obiettivo è miniaturizzare il meccanismo che dovrà essere poi "pilotato", attraverso il wi-fi da un tablet per proporre diverse situazioni al tavolo operatorio. Dopo una prima fase di test, una ventina di studenti dell'ultimo anno, già dalla fine del 2016, potranno esercitarsi con il nuovo sistema al Centro di simulazione della facoltà di Poitiers.

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