pomodori in terrazza passione dei trentini

di Davide Pivetti

È un’esperienza che potrebbe cambiare radicalmente il rapporto che avete con la vostra casa. Per questo prima di cimentarsi nella realizzazione di un “orto pensile” - come si può chiamare la coltivazione di ortaggi, verdure e piante aromatiche in terrazza e balcone - bisogna pensarci bene. Perché le piante hanno bisogno di cure, tempo, attenzioni costanti e la costanza non è virtù diffusa. Un esempio. Se vi piace tanto viaggiare e siete tra quelli che appena possono infilano il week-end lungo svanendo per tre, quattro giorni di fila, l’orto in terrazza non fa per voi. Al vostro ritorno lo ritrovereste in buona parte compromesso.

Detto questo e volendo sviscerare subito gli aspetti meno positivi dell’orto in terrazza, possiamo aggiungere quelli più prettamente pratici: annaffiare, affrontare qualche bestiolina che inizierà ben presto ad apprezzare più di ogni altro il vostro terrazzo, controllare la crescita di quanto avete piantato, perché basta poco per giocarsi le foglie di insalata migliori o i pomodorini più belli.

Tutto il resto è divertente. Lo è costruire con le proprie mani - ovviamente per chi si appassiona un po’ a questo tipo di lavoretti - le vasche destinate ad ospitare le coltivazioni. Lo è mettere le mani nella terra, rigirarla, cambiarla, rigenerarla. Lo è certamente mettere a dimora le piantine o depositare i semi, sapendo che di lì a qualche tempo la nostra fatica, le nostre attenzioni, si materializzeranno in una bella pianta destinata a portare i suoi frutti. E che quei frutti non saranno solo belli da vedere (come lo sarebbe un fiore) ma buoni da gustare.

Cosa si può far crescere in una comune terrazza trentina? Ovviamente serve che vi sia una certa esposizione solare, meglio al mattino, quindi balcone rivolto a est-sudest. Occorre che non sia troppo esposto al vento e chiaramente non troppo vicino a fonti di inquinamento ambientale (inutile coltivare insalata in terrazza se si è su una tangenziale congestionata o a due passi dai fumi di una fabbrica).

Ciò detto quel che serve è tutto qui: vasche (di legno, di plastica, come volete) il più possibili grandi e profonde almeno 20-25 centimetri, meglio ancora se 30-40, un paio di attrezzi da giardinaggio, dei paletti per far salire le piante destinate a crescere in altezza, un cordino per legarle, un paio di forbici per le potature e ovviamente la terra necessaria (meglio se bio o comunque di origine controllata).

Poi ci si mette al lavoro. Ovvio che non tutte le piante da orto si possono coltivare anche in terrazza. La profondità modesta delle vasche porta ad escludere tutti quegli ortaggi che si sviluppano sotto terra. Niente carote o rape, improbabili le patate. Vanno esclusi anche quegli ortaggi che hanno bisogno di molto spazio, come cavolfiori, broccoli, zucchine o simili.

Ma di cose da piantare ne restano molte. Ad iniziare dalle piante aromatiche: rosmarino, basilico, salvia e prezzemolo crescono in pochi centimetri di terra, hanno poche esigenze e danno grandi soddisfazioni. Sia per i profumi che diffondono in terrazza sia per l’ampio utilizzo che se ne fa in cucina. Il basilico in particolare è dispensatore di gioie: lo si mette nell’insalata, su un piatto di pasta al pomodoro, ma soprattutto è divertente farci il pesto. Gustarsi un piattone di pasta con il pesto fatto grazie al proprio basilico è una soddisfazione.

Si può poi tentare con diverse insalate: “trentina”, “gentile”, “brasiliana” (alcune resistono meglio di altre al caldo della tarda primavera, quando spuntano o si piantano le piantine meglio proteggerle con delle retine perché anche i passerotti ne sono ghitti). Anche la rucola cresce bene, ma è tra quelle più sensibili ai parassiti.

Mirtilli, more, cipolle, tutte possibili. Così come i rapanelli e il sedano. Anche una pianta di limone cresce bene, e così un piccolo olivo. Ovvio che si tratta di fusti destinati a crescere molto, ma in molto tempo.

Grandi soddisfazioni arrivano, ovviamente, dai pomodori. Bello veder salire rapidamente le piantine, simpatico veder maturare i pomodori. Gustoso mangiarseli una volta pronti. Ideali per il terrazzo è il “ciliegino”, che ha bisogno di poca terra. In un’estate, da una decina di piante, si possono raccogliere anche 200-250 pomodorini. Vi pare poco?

 

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