La sonda Insight ha iniziato la discesa su Marte - Diretta tv

La sonda Insight della Nasa si è posata su Marte. È il 15° veicolo a toccare il suolo marziano a partire dal 1971, quando su Marte si era posato il sovietico Mars 2, distrutto durante la discesa. Adesso non resta che attendere il segnale che il lander dovrebbe inviare alle 21:01 per dire che è «vivo» e funzionante. Le prime immagini della superficie di Marte non dovrebbero arrivare prima di domani.
Intorno alle 2 della notte si saprà se Insight è riuscito a dispiegare i pannelli solari.


 

La sonda Insight della Nasa si è separata dalla piattaforma che l’ha portata fino a Marte e adesso si prepara alla discesa sulla superficie del pianeta rosso. «Mi sento bene», aveva twittato la sonda pochi istanti prima.

[[{"fid":"1767236","view_mode":"media_original","fields":{"format":"media_original","alignment":""},"link_text":"Mission Control Live: NASA InSight Mars Landing","type":"media","field_deltas":{"1":{"format":"media_original","alignment":""}},"attributes":{"class":"media-element file-media-original","data-delta":"1"}}]]

Entro un minuto dovrà modificare il suo orientamento in modo da posizionarsi correttamente per l’ingresso nella sottile atmosfera marziana, previsto alle 20,47 italiane alla folle velocità di 19.800 chilometri orari.

A questo punto comincia la fase più delicata della discesa. Due minuti più tardi, alle 20:49, lo scudo termico raggiunge la temperatura di 1.500 gradi e ad appena 15 secondi di distanza la sonda raggiungerà il picco della decelerazione. È possibile che in questa fase il surriscaldamento possa causare temporanei blackout radio.


Si avvicina il momento più difficile della nuova missione diretta a Marte: la sonda Insight della Nasa si prepara ad atterrare sul pianeta rosso questa sera alle 20,54, affrontando i “sette minuti di terrore” nei quali è impossibile ogni intervento da Terra. Se tutto andrà bene, il rover della missione comincerà a studiare il cuore di Marte, fornendo nuovi indizi utili a capire se in passato il pianeta abbia ospitato la vita. Importante il contributo italiano alla missione con la ricerca, attraverso Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e con l’industria, grazie al contributo di Leonardo.

“E’ una buona cosa che i robot non sudino”, si legge sul profilo Twitter della missione Insight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport), che si riferisce ai circa 480.000 chilometri percorsi dal giorno del suo lancio, il 5 maggio scorso, sfrecciando per sei mesi e mezzo alla velocità di 10.660 chilometri orari. Una corsa nella quale l’hanno accompagnata due mini-satelliti (cubesat) chiamati Marco (Mars Cube One) A e B, che dall’orbita marziana ne registreranno tutti i parametri durante la discesa.

IL RUOLO DELL’ITALIA
“La missione Insight è molto interessante e vicina agli obiettivi della missione europea ExoMars 2020”, ha detto all’ANSA il commissario dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) Piero Benvenuti. Il rover, ha aggiunto, “collocherà nel suolo marziano un sensore per i movimenti sismici che permetterà di capire meglio come funziona e come è fatto il sottosuolo di Marte”.

Lo strumento Larri (Laser Retro-Reflector for InSight), è stato sviluppato da Infn e Asi per fornire la posizione precisa del rover. E’ un localizzatore gemello di quello che era a bordo del lander Schiaparelli, purtroppo distrutto nell’impatto con il suolo marziano per un errore del software. E’ italiano anche il radiotelescopio che dalla Terra catturerà i segnali dei due cubesat: tutte le informazioni dei due piccoli satelliti arriveranno al Sardinia Radio Telescope, “già entrato a pieno titolo nel deep space network”, ha osservato Benvenuti riferendosi alla rete internazionale dei radiotelescopi di supporto alle missioni interplanetarie. Italiano, infine, il sensore stellare Star Tracker, costruito negli stabilimenti della Leonardo a Campi Bisenzio (Firenze) che ha guidato la sonda verso Marte, confrontando le immagini rilevate dal suo telescopio con una mappa di circa 3.000 stelle.

I 7 MINUTI DI TERRORE

Lo spettacolo entrerà nel vivo intorno alle 20:40, quando avverrà la separazione della sonda dalla piattaforma che l’ha portata fino a Marte.
Alle 20:41 Insight cambierà orientamento in modo da posizionarsi correttamente per l’ingresso in atmosfera, che avverrà sei minuti più tardi alla folle velocità di 19.800 chilometri orari.
Così inizierà la fase più delicata.
Alle 20:49, durante la discesa, lo scudo termico raggiungerà la temperatura rovente di 1.500 gradi: 15 secondi più tardi, la decelerazione toccherà il picco, e il surriscaldamento potrà causare temporanei blackout radio.
Alle 20:51 verrà aperto il paracadute e subito dopo avverrà il distacco dello scudo termico.
Ancora 10 secondi e il modulo di atterraggio (lander) dispiegherà le sue tre ‘zampe’.
Alle 20:52 verrà attivato il radar per misurare la distanza dal suolo.
Dopo la separazione dal guscio posteriore e dal paracadute, entreranno in azione i retrorazzi: il lander farà una giravolta per mettersi in posizione e rallenterà ancora per tentare un atterraggio morbido.
Se tutto andrà secondo i piani, il touchdown avverrà alle 20:54.
Alle 21:01 Insight proverà a inviare a Terra un ‘beep’ per dire che è ‘vivo’ e funzionante.
Le prime immagini della superficie di Marte non dovrebbero arrivare prima di domani. Intorno alle 2 della notte si saprà se Insight è riuscito a dispiegare i pannelli solari.

comments powered by Disqus