È allarme per l'aumento dei casi di morbillo in Italia

Dal mese di gennaio 2017 è stato registrato un preoccupante aumento del numero di casi di morbillo in Italia. Lo rende noto il Ministero della Salute. 

A fronte degli 844 casi di morbillo segnalati nel 2016, dall'inizio dell'anno sono già stati registrati più di 700 casi, un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui si erano verificati 220 casi, di oltre il 230%. La maggior parte dei casi sono stati segnalati in Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana. Più della la metà fra i 15-39 anni.

Il forte aumento dei casi di morbillo in Italia, segnalato dal ministero della salute, ''è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, nonostante le evidenze scientifiche consolidate e nonostante i provvedimenti di alcune regioni che tendono a migliorare le coperture, anche interagendo con le famiglie e i genitori''.

A spiegarlo è lo stesso ministero in una nota nella quale si precisa che ''sono stati notificati anche diversi casi a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari''. Il morbillo continua a circolare nel nostro Paese, secondo le informazioni del ministero, ''a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi''.

"Il ministero attiverà ogni possibile procedura per garantire la piena realizzazione degli obiettivi del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale e per riguadagnare rapidamente le coperture vaccinali che si sono abbassate pericolosamente nel corso degli ultimi anni", dice il ministro della Salute Beatrice Lorenzin commentando il forte aumento dei casi di morbillo in Italia.

"Nonostante il Piano di eliminazione del morbillo sia partito nel 2005 e la vaccinazione contro il morbillo sia tra quelle fortemente raccomandate e gratuite, nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi (coorte 2013) è stata dell'85,3% (con il valore più basso pari al 68% registrato nella Pa di Bolzano e quello più alto in Lombardia con il 92,3%), ancora lontana dal 95% che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione". 

"È ora indispensabile - aggiunge il ministro - intervenire rapidamente con un impegno e una maggiore responsabilità a tutti i livelli, da parte di tutte le istituzioni e degli operatori sanitari, per rendere questa vaccinazione fruibile, aumentandone l'accettazione e la richiesta da parte della popolazione. Analogamente le amministrazioni regionali e delle aziende sanitarie, così come pediatri e medici di medicina generale devono promuovere una campagna di ulteriore responsabilizzazione da parte dei genitori e delle persone non immuni di tutte le età affinché non rinuncino a questa fondamentale opportunità di prevenire una malattia che può essere anche letale".


 

Il morbillo è forse la punta dell'iceberg ma sono molte le malattie che ritornano, quasi eradicate e per questo finite nel dimenticatoio delle paure dei genitori.

L'allarme del ministero della salute arriva dopo numerosi alert sostanzialmente di tutti gli organismi sanitari nazionali e internazioni, a partire dall'Oms. Ecco cosa i medici e le istituzioni sanitarie temono, i sorvegliati speciali della salute pubblica.
   

PERTOSSE. In paesi come l'Inghilterra, spiga Gianni Rezza infettivologo dell'Istituto superiore di sanità, il problema e' cosi' sentito che c'è un programma di vaccinazione delle mamme.

In Europa nel 2014 ci sono stati oltre 40 mila casi riportati di pertosse secondo l'ultimo rapporto epidemiologico annuale Ecdc (aggiornato al 7 luglio 2016). La vaccinazione per la pertosse in Italia è compresa nel vaccino esavalente per la fascia pediatrica fino ai 12 mesi, nei richiami successivi è prevalentemente in combinazione con difterite e tetano, spiega Rocco Russo, componente del tavolo tecnico sui vaccini della Societa' Italiana di Pediatria.

DIFTERITE. La difterite è una malattia infettiva acuta provocata dal batterio Corynebacterium diphtheriae. Una volta entrato nel nostro organismo, questo agente infettivo rilascia una tossina che può danneggiare, o addirittura distruggere, organi e tessuti. Gli organi coinvolti variano a seconda del tipo di batterio: il più diffuso colpisce la gola, il naso e talvolta le tonsille, mentre un altro tipo, presente soprattutto nelle zone tropicali, provoca ulcere della pelle.

Il vaccino è disponibile dal 1920 ma negli anni della seconda guerra mondiale e anche dopo fu una delle piaghe peggiori per la mortalita' infantile. Ora ci sono focolai di difterite in Est Europa dove la copertura vaccinale è bassa.

La Federazione degli ordini dei medici non esclude possano arrivare in Italia.

POLIO. La poliomielite è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale. Descritta per la prima volta da Michael Underwood, medico britannico, nel 1789, la poliomielite è stata registrata per la prima volta in forma epidemica nell'Europa di inizio XIX secolo e poco dopo negli Stati Uniti.

La diffusione della polio ha raggiunto un picco negli Stati Uniti nel 1952 con oltre 21mila casi registrati. In Italia, nel 1958, furono notificati oltre 8mila casi. L'ultimo caso americano risale al 1979, mentre nel nostro paese è stato notificato nel 1982. Presente ancora in Medio Oriente e in Nigeria.

È forse la piu' tenuta a causa dei gravissimi danni che provoca. Ma oltre a questa secondo Rezza anche anche malattie sono ''mal controllate'' come la varicella, l'epatite A e anche il vurus dell'Hpv, sempre a causa di una non sufficiente copertura vaccinale.

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