Marzola, una pecora morta Si teme sia stato l'orso M49

di Leonardo Pontalti

Una pecora morta, sulla cima della Marzola. Non vi è la certezza che ad predarla sia stata M49, ma al momento l’ipotesi non è neppure del tutto esclusa.

A trovare l’animale è stato ieri mattina Nicola Rech, pastore di Carbonare di Folgaria che, ormai dal 2014, nei mesi estivi porta sulla vetta della montagna che domina la collina est di Trento.
«Probabilmente la pecora è morta da un paio di giorni, la stavamo cercando e l’abbiamo trovata stamattina (ieri, ndr) - ha spiegato il pastore - e non è ancora chiaro se sia stata uccisa o se sia morta e poi mangiata, forse da una volpe».

Rech in Marzola ha 200 capi, che manterrà in zona per ancora una decina di giorni «o comunque finché c’è erba, due settimane al massimo. Problemi finora, per l’orso, non ne abbiamo avuti. Non posso dormire in vetta dunque non ho idea di quello che accada la notte, quando ci sono solo i cani con le pecore. Ma finora non ho mai ritrovato gli animali spaventati al mattino, nulla di anomalo. Solo una mattina ho trovato alcune delle bestie in un vallone difficile da raggiungere, non posso esludere che siano finite lì per sfuggire a qualche pericolo».

Nell’area sta proseguendo senza sosta, ormai da due settimane, la caccia all’orso fuggito dal centro del Casteller dopo essere stato catturato in val Rendena tra il 14 ed il 15 luglio scorsi.
Dopo le numerose segnalazioni della sua presenza in zona, tra Marzola e Vigolana (ultime in ordine di tempo le tracce trovate in località Pianizza, tra Villazzano e Valsorda), da qualche giorno lungo i sentieri della zona o nei pressi dei piazzali di sosta da dove si dipartono i tracciati che salgono in quota la forestale ha provveduto alla posa di cartelli informativi, alla stregua di quelli presenti ormai da tempo nel Trentino occidentale.

Uno dei cartelli è stato affisso nei pressi del rifugio Maranza, dove tuttavia - come spiega il gestore Paolo Betti - non c’è paura, al massimo curiosità: «Per fortuna la presenza dell’orso non ha portato ad un calo di presenze, i clienti e gli escursionisti non mancano. Al massimo qualcuno per scherzare mi chiede se nel menù penso di inserire anche carne di orso».
In Vigolana, invece, non ci sono ancora cartelli, ma non si vedono neppure escursionisti: «Non è per drammattizzare - spiega il gestore del rifugio Paludei Arturo Montibeller - ma da quando l’orso è scappato dal Casteller, tutti gli escursionisti che si dedicavano a passeggiate nella zona, soprattutto nel pomeriggio, sono spariti. Per noi, inutile nasconderlo, è un problema. Speriamo venga trovato presto, qui altrimenti rischiamo davvero di perdere una bella fetta di clientela».

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